IN BALLO(TTAGGIO)

Damilano promette tram a 1 euro.
Per Lo Russo è "solo propaganda"

Il candidato del centrodestra propone nei primi 100 giorni il taglio del 40% del biglietto urbano. "Una boutade per raccattare voti", replica il suo sfidante. Insomma, siamo ai saldi di fine campagna elettorale

Saldi fine campagna elettorale per Paolo Damilano che, nell’ultimo giorno utile prima del silenzio, annuncia  il taglio del 40 per cento del biglietto dell’autobus: da 1,70 a 1 euro. Un provvedimento che assumerà “nei primi cento giorni” assicura, senza tuttavia indicare dove prenderà i soldi per evitare a Gtt di finire gambe all’aria vista la già periclitante situazione di bilancio. Anche perché la soluzione prospettata, ovvero quella di battere cassa alla Regioone ottenendo i 16-17 milioni di mancati introiti è difficilmente praticabile, se non impossibile come lasciano intendere fonti di Gtt e della stessa amministrazione di piazza Castello. Un provvedimento che rappresenta “un passaggio fondamentale per la ripartenza della città” dice Damilano al mercato di Porta Palazzo accanto al coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. “Noi siamo partiti pensando agli anziani, ma senza dimenticare i giovani. Sappiamo di poter trovare la copertura finanziaria per questa proposta: vogliamo non raddoppiare ma triplicare il numero delle persone che prendono i mezzi, aumentando il numero degli utenti si aumentano i ricavi. Pensiamo poi di agire sull’evasione fortissima per abbatterla quasi totalmente”. Insomma, Damilano prima taglia poi spera in un incremento dei passeggeri. “Mi pare una proposta intelligente e sensata – ha aggiunto Tajani – che va nella direzione della lotta al cambiamento climatico, con una visione europea, tale è infatti una città che inquina di meno”.

Immediata la replica del candidato di centrosinistra Stefano Lo Russo, da un banchetto di volantinaggio a Vanchiglietta, lui che con i mezzi pubblici ha attraversato in lungo e in largo la città incontrando centinaia di torinesi. “Una proposta priva di credibilità” la bolla il professore del Politecnico, “una mossa da ultimo giorno di campagna elettorale fatta credo per raccattare voti” poiché “non è neanche nel loro programma”. Del resto, “Gtt è un’azienda con cui non bisogna scherzare – ribatte Lo Russo –. Se si fanno delle proposte, queste devono esser serie e concrete e soprattutto bisogna dire dove si prendono le risorse economiche. Quindi – conclude – una proposta priva di credibilità perché non dice dove prende i soldi per farlo. Mi sembra davvero una cosa poco seria”.

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