POTERI FORTI

Crt, dopo lo schiaffo a Cirio tensioni per le cooptazioni

La trimurti della Fondazione (Quaglia, Irrera e Canavesio) sempre più nel mirino. Ora è la Camera di Commercio a lamentare la bocciatura di una sua candidatura. Il sindaco di Asti Rasero liscia il pelo alla Lega e si tenta il recupero in extremis di Rinaudo

Ancora non si sono dissolti gli strascichi polemici e irritati per la bocciatura dell’ex magistrato Antonio Rinaudo, primo candidato (per voti) nella terna proposta dalla Regione Piemonte alla Fondazione Crt e in quel ruolo fortemente voluto dal governatore Alberto Cirio, che già altre nubi in odor di temporale gravano sulla cassaforte di via XX Settembre.

La prossima settimana si chiuderanno i giochi per definire le nomine dei tre nuovi componenti del consiglio di indirizzo della Fondazione che, a norma di statuto, entreranno nell’assemblea con il meccanismo della cooptazione. Una libera scelta del consiglio stesso che, tuttavia, per prassi avviene non senza suggerimenti e indicazioni informali da parte di alcuni enti o ambienti economico-sociali della città e della regione. 

Una regola non scritta che, altrettanto spesso, fornisce la possibilità di rammendare qualche strappo, colmare qualche vuoto, bilanciare alcune situazioni. In questo senso non sarebbero prive di fondamento le ipotesi che vorrebbero un ripescaggio dell’ex pm, oggi commissario per la campagna vaccinale del Piemonte. La sua esclusione da quel posto che Cirio, confidando e contando concretamente nella moral suasion del presidente Giovanni Quaglia sui componenti del consiglio di indirizzo, dava per certo ha provocato una forte tensione tra piazza Castello e via XX Settembre.

L’aver scelto Alessandra Siviero, la candidata proposta dal cantrosinistra e colei che aveva ottenuto meno consensi nella votazione della terna regionale completata da Valter Zanetta, è stato un atto pur assolutamente legittimo dell’organismo della fondazione che è suonato come uno schiaffo all’assemblea di via Alfieri e, forse ancora di più, alla maggioranza di centrodestra parte della quale aveva manovrato per l’ex parlamentare Zanetta. Se la cooptazione di Rinaudo (sempreché l’ex magistrato accettasse questo ritorno sui passi del consiglio che gli ha negato la nomina, con tra i più acerrimi oppositori proprio il suo ex collega Arturo Soprano già presidente della Corte di Appello nominato su indicazione di Chiara Appendino) potrebbe essere un rammendo anche nel rapporto tra Cirio e Quaglia. 

Tra i nomi dei possibili papabili alla cooptazione circola quello dell’astigiana Giovanna Quaglia, assessore nella giunta di Roberto Cota, la cui figura era apparsa fugacemente per un possibile candidatura nelle liste della Lega alle regionali del 2019. Con una “presentazione” di Asti e Alessandria, ma in particolar modo dal sindaco astigiano Maurizio Rasero per dare un segnale alla Lega e, al contempo, “compensare” quella parte del Carroccio che si era mosso al fine di portare Zanetta in Fondazione. 

Non da ultimo la questione della Camera di Commercio, sulla quale oltre alle nubi pesanti già si è vista qualche saetta. Clima pesante, visto che non è stata ben digerita la mancata promozione nel board della consigliera di indirizzo Cristina Di Bari, espressione dell’Api di cui è stata vicepresidente oltre ad altri incarichi nello stesso ente camerale al quale spetterebbe suggerire la nomina per cooptazione di un rappresentante dell’Ascom, nel rispetto della rotazione delle varie associazioni. Ascom del tutto assente dalla fondazione dopo l’uscita di Maria Luisa Coppa. Alla Camera di commerciosi è pensato di puntare su di Emanuela Moroni, presidente dell’Associazione Guide Turistiche, ma sia pur informalmente da via XX Settembre pare siano arrivate valutazioni sul curriculum, ritenuto non adeguato, che presupporrebbero un no alla sua nomina. Facilmente immaginabile l’irritazione provocata da questo anticipo di diniego. Tant’è che sia da via Carlo Alberto sia da piazza Castello non ci si risparmia una battuta al vetriolo sui curricula di chi storce il naso di fronte a quello di Moroni. Così come nell’occhio del ciclone è sempre più la ribattezzata trimurti, ovvero Maurizio Irrera, Davide Canavesio e lo stesso Quaglia. Con il precedente della stroncatura di Rinaudo, tutto potrà succedere ai piani alti della cassaforte di via XX Settembre da qui al pomeriggio del 26 ottobre quando alle 15 il consiglio di riunirà per decidere le cooptazioni.