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Lo Russo tende la mano a Damilano: "Differenze evidenti con i sovranisti"

Il sindaco eletto di Torino prova a rompere il fronte nello schieramento avversario mentre l'imprenditore già litiga con Fratelli d'Italia: "Nel centrodestra c'è un mondo civico che spero voglia collaborare con noi"

Nel giorno in cui cala il grande gelo tra Paolo Damilano e i partiti (o almeno una parte di essi) che l’hanno sostenuto, il sindaco eletto Stefano Lo Russo tende una mano al suo principale competitor e a quel mondo rappresentato dalla sua lista civica, Torino Bellissima. “Mi sembra che Damilano sia stato capace di attivare in città una partecipazione civica importante, che sarebbe utile non venisse consegnata alla destra sovranista ma impiegata per il bene della città” afferma il primo cittadino, determinato ad attivare un link con la parte più moderata della coalizione di centrodestra. Non è una questione aritmetica – il sistema elettorale consegna una maggioranza solida al centrosinistra e Lo Russo non sta cercando voti in Sala Rossa – ma si tratta di un progetto politico più ampio. Ci sono mondi che si sono riconosciuti nella proposta di un candidato che in fondo non è così distante dal sindaco eletto, come dimostrano anni di collaborazione tra Damilano e le giunte di centrosinistra. L’imprenditore è stato capace di mettere in campo energie nuove che possono essere coinvolte.

In queste ore si registrano frizioni tra Damilano e una parte della coalizione che lo ha sostenuto. La Lega,da Torino a Roma, pur con toni diversi lo ringrazia per il suo impegno alla causa, mentre Fratelli d’Italia lo attacca dopo le sue accuse ai partiti locali di essere stati “un po’ pigri” durante questa campagna elettorale. “Le differenze fra Lega e Fratelli d’Italia e Torino Bellissima sono evidenti ed è compito nostro accogliere le istanze di quella parte civica che ha dimostrato di avere numeri importanti. Da parte mia c’è la massima disponibilità al dialogo” è il ramoscello d’ulivo che porge Lo Russo a Damilano.

Per ora si tratta solo di un abboccamento. Lo Russo non ha intenzione – almeno per il momento – di allargare il perimetro della sua maggioranza, quanto piuttosto di rompere l’unità nello schieramento avversario. Dividere il centrodestra. Così tende la mano all’avversario con cui ha battibeccato a colpi di fioretto durante tutta la campagna elettorale senza mai tirare fuori la sciabola. “Il risultato del centrodestra dimostra in maniera chiara una divisione tra la componente civica attivata da Damilano e i partiti della destra, FdI e Lega soprattutto – insiste Lo Russo –. Auspico che il mondo civico che si è riunito intorno a Damilano voglia collaborare, pur stando in minoranza, in maniera attiva e fattiva con il centrosinistra. Sarebbe un bel segnale per la città”.

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