FIANCO DESTR

Caporetto domestica di Delmastro

Contro ogni previsione della vigilia, il fratello (d'Italia) non riesce a far eleggere la sorella alla presidenza della Provincia di Biella. Una disfatta casalinga che tutti imputano all'arroganza del potente ras della Meloni. Che ora medita vendetta

Che sberlone. Dritto sulla guancia destra di Andrea Delmastro Delle Vedove deputato in forte ascesa dell’empìreo meloniano nonché potente ras di Fratelli d’Italia nel suo Biellese, ma non abbastanza per evitare la sconfitta della sorella (di sangue, oltreché di partito) Francesca e la conquista della presidenza della Provincia da parte del centrosinistra che vi piazza Emanuele Ramella Pralungo.

I numeri davano per certa la vittoria del centrodestra, insomma neppure una marcia quella dei Fratelli verso la guida della Provincia, sembrava bastasse una passeggiata. Francesca Delmastro Delle Vedove, con quel cognome spesso usato dagli avversari per ironiche rimembranze con la fantozziana contessa, sindaco del minuscolo borgo di Rosazza del cui consiglio comunale siede quel Carlo Fidanza, europarlamentare al centro dell’inchieste giornalistica (con strascichi giudiziari) su saluti romani, camicie nere e fondi sospettati di identica tinta, lei la sorella di nome e di fatto era pronta, sicura, per guidare la Provincia. Tant’è che sul fronte opposto non si facevano troppe illusioni. Erano pure corse voci, vere o false chissà, di assai pressanti inviti nei confronti degli amministratori locali delle Lega da parte dell’onorevole prezzemolino nei talk in nome e per conto di Giorgia Meloni. La quale, chissà come avrà preso la notizia della debacle familiare. 

E sì, perché a tanta certezza nelle previsioni è corrisposta un’amara sorpresa, tanto più tale proprio per il destinatario, per interposta sorella, di una cocente sconfitta dalle conseguenze tutte da scoprire, ma che si sicuro non mancheranno arrivando a scuotere questioni più o meno latenti tra Fratelli e tra essi e gli alleati nel governo della Regione. L’esito dei voti ponderati, ovvero quelli dei sindaci e consiglieri dei Comuni biellesi, non è certo un cappotto – 40.393 per Ramella Pralungo, 38.818 per Delmastro – ma tanto basta per aprire le porte della Provincia al centrosinistra e una questione spinosa nel centrodestra.

A dar conto a quel che circola tra gli sconfitti, il capolavoro dei Del Mastro sarebbe frutto del (ci)piglio troppo ardito del fratello onorevole che non avrebbe esitato, per “convincere” leghisti e berluscones a votare la sorella, a mettere sul piatto nientemeno che la sopravvivenza della giunta del capoluogo , dove le sue incursioni con cambi di assessori e pretese di messa sotto tutela del sindaco Claudio Corradino (quello della genuflessione di fronte a Matteo Salvini) avevano provocato parecchio nervosismo. A far la differenza a favore di Ramella Pralungo, però, sarebbe stata soprattutto la formazione del Grande Centro, con i tre ex sindaci di Biella, Gian Luca SustaVittorio Barazzotto e Dino Gentile. Un ruolo, quello centrista, che potrebbe esplicarsi ancor più quando si tratterà di voto non mediato, ma affidato agli elettori. Il segnale arrivato in questo senso è molto forte, anche se oggi a fare rumore è lo sberlone preso da Delmastro, il Fratello.

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