LOTTA AL COVID

Omicron, più sequenziamenti ma continua il caos tamponi

Attesa per il risultati della survey chiesta dall'Iss. A Candiolo si possono processare fino a 500 campioni al giorno, però i tracciamenti vanno a rilento. Di Perri: "Ancora da stabilire la virulenza e i possibili effetti della nuova mutazione"

La fotografia del Covid in Piemonte da cui scoprire se e quanto è presente la variante Omicron è stata scattata l’altro ieri con circa 250 tamponi eseguiti su tutto il territorio e destinati al sequenziamento nel istituto di Candiolo e i cui risultati saranno inviati all’Istituto Superiore di Sanità che ha scelto lunedì scorso per l’istantanea su tutto il Paese.

Per avere l’esito della survey, questo il termine tecnico, ci vorranno almeno un paio di giorni, in tempo per supportare il Governo nelle più che probabili strette per le festività natalizie, ma anche per consentire ulteriori misure di sicurezza a livello locale messe in ipotesi dal governatore Alberto Cirio nel giorno in cui i casi hanno raggiunto un picco che non si registrava da un anno, avvertendo della necessità “non siano i vaccinati a pagare l'innalzamento dei contagi, che ci dimostra come il problema siano i non vaccinati".

La scoperta di ulteriori infezioni da Omicron – dopo i due soli casi isolati qualche tempo fa in Piemonte su un cinquantenne e un ottantenne entrambi rientrati dal Sudafrica – e una valutazione statistica della diffusione della nuova variante sul territorio è qualcosa di più di un’eventualità. 

“La variante Alfa prima e Delta poi in un mese si sono diffuse in tutto il Paese, questa forse ci metterà ancora meno”, spiega Giovanni Di Perri, direttore delle Malattie Infettive dell’Amedeo di Savoia di Torino. “Spero che la survey sia disponibile in tempi brevi così da capire quello che può succedere. I dati che arrivano dalla Gran Bretagna, dall’Olanda  e da altri Paesi che sequenziano moltissimo ci dicono della enorme capacità di circolazione di questa variante. Si tratta di capire in che misura evade l’effetto del vaccino e se non perda capacità di provocare malattia grave. Questa – osserva l’infettivologo – sarebbe una buona notizia. Su questo però non c’è nulla di definito. Ci sarebbe bisogno di avere i dati su almeno duecento persone anziane, metà vaccinate e metà no, per poter ricavare indicazioni piuttosto certe”. E questo è un aspetto rilevante visto che un terzo delle nuove infezioni sono addirittura sotto i 12 anni, quindi una fascia di età che non può essere presa a campione per verificare l’eventuale capacità di superare il vaccino della nuova variante, tantomeno la sua virulenza.

In Piemonte la capacità di sequenziamento, nell’Irccs di Candiolo diretto da Antonino Sottile può raggiungere i 500 tamponi al giorno, cifra ragguardevole e praticamente doppia rispetto al numero chiesto dall’Iss. Le procedure per le scelta di quali tamponi sequenziare sono definite da linee guida e prevedono sostanzialmente i casi iniziali dei focolai e alcuni contatti di caso. La definizione dei test molecolari da inviare al laboratorio è in capo ai Sisp, i servizi di igiene e sanità pubblica presenti in ciascuna Asl e quindi da questi organismi, che in passato non hanno brillato per efficienza e rapidità proprio nella gestione delle procedure di tracciamento, dipende buona parte del quadro che deve essere rappresentato per quanto riguarda la nuova variante e la sua diffusione. 

Non aiutano, peraltro, i problemi che da giorni segnano una parte importante della lotta al virus qual è il tracciamento e l’effettuazione di tamponi in grado di rispondere alle accresciuta e crescente domanda. Hot Spot insufficienti, piattaforma informatica a disposizione dei medici di famiglia che continua ad andare in crash impendendo le prenotazioni, posti disponibili solo in alcune province imponendo viaggi di centinaia di chilometri, attese di giorni per effettuare un test. Se da un lato c’è un laboratorio in grado di sequenziare centinaia di tamponi al giorno, dall’altro una somma di problemi e inefficienze rischia di produrre una fotografia sfocata della situazione piemontese di fronte alla nuova variante. 

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