STRENNA REGIONALE

Cirio: "È l'anno della svolta"

Verso l'uscita dalla pandemia e con un'agenda d'investimenti grazie al Pnrr. Nel discorso di inizio anno (e metà mandato) il governatore mostra (misurato) ottimismo e indica gli obiettivi imminenti. Resta in primo piano l'emergenza sanitaria e la campagna vaccinale

Se iI 2021 è stato l'anno del vaccino” con il Piemonte sopra la media nazionale per numero di dosi somministrate “che dimostrano il grande sforzo che la nostra sanità sta facendo”, per Alberto Cirio “l’augurio è che il 2022 possa davvero essere l’anno di svolta per il nostro governo regionale”. Nella conferenza di inizio d’anno il governatore ricorda come “eravamo insediati da sei mesi quando il Piemonte è stato colpito dal Covid. Auspicavamo con il vaccino di essere già  fuori dalla pandemia – ammette – non lo siamo ma ci troviamo in un quadro che ci dà fiducia e potremo così mettere mano a un piano ambizioso per la regione con le risorse del Pnrr".

C’è il vaccino e la questione sanitaria nel discorso del presidente, ma c’è altrettanto l’altra conseguenza della pandemia: quella economica. "La nostra attenzione non può che essere rivolta al Pnrr. Ho vissuto con grande favore la nascita della cabina di regia con il Comune di Torino e gli atenei torinesi, che ci permette scelte condivise e per questo più efficaci”. Coglie l’occcasione, Cirio, per ricordare come “le scelte strategiche si fanno insieme, il metodo sta dando i suoi frutti e lo replicheremo per tutte le province piemontesi. Il Piemonte ha già ricevuto due miliardi di euro del Pnrr, senza contare i fondi europei. Quindi abbiamo davanti grandi opportunità – ha aggiunto – e candidiamo il Piemonte per i cosiddetti progetti bandiera in Italia, che ci devono vedere come Regione capofila”. 

Pur auspicando l’anno della svolta e dall’uscita dalla pandemia la questione sanitaria resta sopra a tutto. "A una lettura superficiale – ha detto con implicito riferimento all’andamento in crescita dei contagi e dei ricoveri -  si potrebbe dire che il vaccino non serve a niente. Ma è una lettura profondamente sbagliata: l'anno scorso tutto era chiuso, oggi tutto è aperto ma abbiamo un quinto delle ospedalizzazioni dell'anno scorso. Questo si giustifica solo con la vaccinazione, che funziona. L’80% dei piemontesi ha superato il ciclo primario di vaccinazione: la macchina ha lavorato bene e tanto, e presto raggiungeremo le 50 mila vaccinazioni al giorno”. 

Non casuale la scelta di incontrare la stampa in quella che sarà la futura sede della Regione. "Il grattacielo nel quale ci troviamo – ha sottolineato – è prossimo ad essere completato come la Torino-Lione, che è ripartita”. Coglie l’analogia il governatore per elencare le grandi opere sbloccate: “I lavori della Tav e del Terzo Valico procedono finalmente insieme, e sono ripartiti quelli del tunnel del Tenda. La giunta ha inoltre deliberato il via libera all'ultimo tratto della Asti-Cuneo, e sono stati sbloccati i lavori della Pedemontana e quelli per la Citta' della Salute e siamo in contatto con Ferrovie per un intervento straordinario sulla stazione del Lingotto, che deve diventare all'altezza”. E il grattacielo, che sarà consegnato il prossimo 10 ottobre, il presidente ha definito “il simbolo del Piemonte che vogliamo, una Regione che non lascia le cose a metà”.

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