RECOVERY PLAN

Via al Pnrr Sanità da 200 milioni.
Pd accusa: "Nessuna discussione"

Il dossier per case e ospedali di comunità approvato in giunta. Lunedì approda in commissione. Cirio: "Nasce la medicina territoriale". Dall'opposizione Rossi attacca: "Grave il mancato coinvolgimento dei territori nelle scelte". E incalza sul nuovo piano sociosanitario

“Oggi nasce la medicina territoriale in Piemonte”. Parole, forse, un po’ troppo enfatiche quelle che Alberto Cirio ha scelto ieri per salutare l’approvazione in giunta del Pnrr sanitario. O al contrario, forse, troppo ingenerose visto che se è vero che questi due anni di pandemia hanno messo in luce gravi carenze, altrettanto vero è che alcuni correttivi in corsa hanno comunque portato la sanità del territorio a dare un notevole contributo per il superamento delle ultime ondate del Covid.

Che sia una partenza da zero o una notevole svolta, il piano che prevede la realizzazione di 91 case di comunità 21 ospedali di comunità e 43 centrali operative territoriali per un investimento di 214 milioni è certamente una scommessa cruciale, che il Piemonte non può perdere. Se ieri è arrivata la vidimazione dell’esecutivo di piazza Castello, lunedì il dossier approderà in commissione, quindi in aula a Palazzo Lascaris ed entro fine mese all’Agenas, saranno soprattutto i tempi di realizzazione a dover essere rispettati, pena la perdita dei finanziamenti. Ecco la scommessa, più esattamente l’opportunità, che non si può perdere e che per questo il sistema sanitario, a partire dalle Asl e dai loro uffici, dovrà marciare senza ritardi.

Tempi stretti, quelli che devono condurre alla consegna del piano all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e al ministero entro fine mese, che fanno supporre come il dossier pur passando per l’assemblea di Palazzo Lascaris difficilmente subirà modifiche. Un possibile anticipo di quel che potrà accadere in aula lo si potrà avere già lunedì in commissione Sanità. Nessun muro da parte delle opposizioni, ma “fortissime critiche al modo con cui è stata condotto l’iter di un provvedimento di notevole importanza”, come anticipa il vicepresidente della commissione stessa Domenico Rossi, del Pd.

“La missione 6 del Pnrr poteva essere l’occasione per una progettazione condivisa con i territori, le forze politiche e sociali, invece è stata gestita in pochi, con l’assessore che ha chiesto ai direttori generali delle Asl di fare un elenco riservato di edifici a disposizione e solo dopo ha comunicato le decisioni ai sindaci. Il contrario di come si sarebbe dovuto agire”, attacca il consigliere dem, che accusa: “Si deve partire non da dove ci sono edifici vuoti, ma da dove c’è esigenza di servizi sanitari. Inoltre è gravissimo che non si siano discussi e quindi non si conoscano i criteri che hanno guidato le scelte su dove collocare una casa o un ospedale di comunità”. Tema questo che il Pd aveva sollevato già alcuni mesi addietro, anche se l’interlocuzione diretta tra l’assessore Luigi Icardi e sindaci c’era stata in più di un caso e in più di un caso a modificare radicalmente le proposte fatte dal vertice delle Asl.

“Abbiamo chiesto più volte di discutere il piano, ricevendo sempre rassicurazioni salvo arrivare a venti giorni dalla scadenza per la presentazione al ministero, senza aver visto nulla. Non sappiamo niente sul modello organizzativo, sul personale, sui criteri che hanno guidato l’individuazione delle sedi per le strutture”, prosegue Rossi. Per il Pd questa è anche l’occasione per tornare ad incalzare la giunta sul nuovo piano sociosanitario. “Lo chiediamo dall’inizio della legislatura – ricorda il consigliere dem – e adesso, con il Pnrr, è ancora più urgente dotare il Piemonte di questo strumento di programmazione per evitare che, anche nel post emergenza, si proceda con interventi slegati uno dall’altro senza una cornice e uno schema chiaro e definito”.

print_icon