INTELLIGENZA COL NEMICO

"È un grande leader", Preioni e gli altri piemontesi figli di Putin

Neanche dieci giorni fa il capogruppo della Lega in Consiglio regionale inneggiava al leader russo, oggi ha già corretto il tiro. E poi le simpatie del fratello d'Italia Marrone per i separatisti filorussi del Donbass e i legami del segretario meloniano Comba con la Bielorussia

Dalla Lega a Fratelli d’Italia. Mentre i carri armati russi entrano in Ucraina, l’imbarazzo serpeggia tra capi e capetti della destra piemontese che fino a ieri hanno inneggiato a Vladimir Putin, strizzato l’occhio al suo fare autoritario, sostenuto le sue politiche espansionistiche. Ieri i radicali sono tornati a prendere di mira Maurizio Marrone che, nel 2016, era stato il principale animatore di quella che pomposamente veniva definita una rappresentanza diplomatica del Donbass a Torino ma in realtà era ed è ancora solo un’associazione con lo scopo di promuovere scambi economici e culturali con le province separatiste filo-russe. Una iniziativa che allora era stata promossa anche dall’europarlamentare della Lega Gianna Gancia. L’assessore regionale non è l’unico che sullo scacchiere internazionale guarda con simpatia a quello schieramento. Nel suo stesso partito, il coordinatore regionale Fabrizio Comba è dal 2004 console onorario della Bielorussia del dittatore Alexander Lukashenko, uno stato fantoccio agli ordini di Putin e non a caso suo primo alleato nella invasione contro l'Ucraina.

Intanto a finire nella bufera è un altro esponente di primo piano della destra piemontese: il leghista Alberto Preioni. Neanche dieci giorni fa il numero uno del Carroccio a Palazzo Lascaris ha postato su facebook un articolo in cui il leader russo negava di volere la guerra. In pochi gli credevano, ma tra questi c’era proprio Preioni che, con gran sprezzo del ridicolo, lo definiva “Un grande leader”. Ora in tanti gli chiedono conto ma lui ha già cambiato versione e sulla sua bacheca adesso campeggia una dichiarazione di Matteo Salvini: “La Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare, l’auspicio è l’immediato stop alle violenze, sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati”. Talvolta è particolarmente semplice cambiare idea, soprattutto quando non se ne ha una.

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