FINANZA & POTERI

Crt convocata da Consob.
Ma Quaglia fa lo struzzo 

La partita Generali si complica e sale la tensione in Fondazione. Il presidente avrebbe atteso giorni prima di rendere nota la comunicazione dell'ente di controllo sulla Borsa. Forte irritazione tra i consiglieri. Il board è ancora compatto?

Tensioni ad un livello senza precedenti in Fondazione Crt, dove più di un insider parla di vera e propria spaccatura all’interno del board. A provocare un terremoto nelle stanze abituate ad attutire ogni minima scossa è, manco a dirlo, la questione Generali. Nel caso specifico la convocazione da parte della Consob in seguito all’esposto della società triestina che, ai primi di febbraio, aveva chiesto all’organismo di controllo sulla Borsa di verificare se sussistesse un concerto tra la Fondazione presieduta Giovanni Quaglia, Delfin (il gruppo di Leonardo Del Vecchio) e Francesco Gaetano Caltagirone, titolari complessivamente del 16,3% della compagnia assicurativa. 

Una convocazione quasi di prassi quella fissata per domani, non fosse che del suo arrivo in via XX Settembre sarebbe stato tenuto “riservato” dal vertice e comunicato solo all’ultimo a una parte dei consiglieri, nella fattispecie ai cosiddetti palenzoniani (dalla forte vicinanza a Fabrizio Palenzona) notoriamente non del tutto in linea con la strategia di Quaglia e del segretario generale Massimo Lapucci.  

Insomma, ci sta che l'authority guidata da Paolo Savona proceda con verifiche, vista la delicatezza della situazione, mentre assai più indigesto è che la convocazione, arrivata venerdì, non sia stata pienamente e prontamente condivisa con gli altri consiglieri da parte del presidente Quaglia. Anzi, la convocazione d'urgenza di un consiglio straordinario (che si è poi tenuto ieri in mattinata), sarebbe stata sollecitata proprio da uno dei membri del board. La riunione di ieri mattina, secondo quanto risulta, avrebbe permesso al cda di prendere atto della convocazione da parte della Consob, alla quale parteciperà il presidente Quaglia in persona. 

Fonti vicine ai consiglieri palenzoniani tenuti all’oscuro spiegano come “dopo l’esposto presentato da Assicurazioni Generali alla Consob e dopo le dimissioni di Sabrina Pucci (sospettosamente vicine temporalmente a quelle di Caltagirone e Romolo Bardin, ad di Delfin) la Fondazione Crt, con un’insolita solerzia comunicativa dichiarò che non vi era alcun consigliere di amministrazione di Assicurazioni Generali riconducibile alla Fondazione Crt, né tantomeno da essa designato quale proprio rappresentante. Per non rientrare nel cono d’ombra dell’ipotesi di concerto – fanno notare le stesse fonti – Crt ha specificato che Pucci non può essere considerata in alcun modo in quota o vicina a Fondazione Crt. Ora però, a settimane di distanza, con la convocazione da parte della Consob del presidente Quaglia la trama si infittisce.  Così come aumenta la tensione, insieme ai rumors che indicano un consiglio non più così compatto come un tempo attorno al presidente.

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