ECONOMIA DOMESTICA

Una ripresa con trasporto, logistica senza campanile

Il Piemonte rinsalda l'asse con Lombardia e Liguria sulla movimentazione delle merci. Le sfide dopo la pandemia e con nuovi scenari geopolitici. Ad Alessandria big e stakeholder agli Stati Generali del settore. Serve visione d'insieme, evitando localismi

Guardare le gru dei porti liguri come fossero campanili. È il rischio dal quale il Piemonte deve rimanere lontano nell’affrontare, in uno scenario nuovo e foriero di ulteriori cambiamenti, la questione della movimentazione delle merci. Le preoccupazioni e i timori non sono affatto ingiustificati: sei anni fa la scelta di ospitare a Novara gli Stati Generali della Logistica, trilaterale con Lombardia e Liguria, fu preceduta e seguita da aspre polemiche dal fronte alessandrino che aveva visto nella decisione dell’allora giunta regionale presieduta da Sergio Chiamparino, con Francesco Balocco ai Trasporti, l’ulteriore conferma di uno strabismo a favore del Nord Est del Piemonte a scapito del Sud.

Oggi a pochi giorni dal ritorno in Piemonte del summit che vedrà la presenza dei principali stakeholder nazionali, è l’assessore piemontese ai Trasporti, Marco Gabusi, a mettere le mani avanti: “Ragioniamo fra tre regioni del Nord in uno scenario europeo e non solo. E’ assurdo cadere in logiche di campanile che non possono che creare ostacoli e difficoltà in una situazione già di per sé complessa. E poi – aggiunge – se si lavora bene ce n’è per tutti”. 

Si devono realizzare le strutture di supporto per il Terzo Valico dei Giovi, c’è da lavorare in una situazione assai meno difficile del passato per prepararsi all’entrata in funzione della Tav e ci sono pure piani come quello per il trasporto merci da Savona al Cuneese già a buon punto. Da Nord Sud, da Est a Ovest, il Piemonte ha le carte in regola per giocare, alla pari e in sinergia con le altre regioni, la partita. L’importante è scegliere quelle giuste, guardando oltre le cinte daziarie, evitando di rimanere intrappolati in polemiche e rivendicazioni come quelle che segnarono, negativamente, l’esordio piemontese della rivisitazione in prospettiva europea e non solo il vecchio triangolo industriale del GeMiTo.

Dopo due anni di interruzione a causa della pandemia e sei anni dopo l’edizione novarese, giovedì prossimo gli Stati Generali della Logistica tornano in Piemonte, ad Alessandria, scelta non come “riparazione” al presunto torto subìto, ma “perché, come Novara e altre aree della regione, riveste un ruolo importante in questo settore”, spiega Gabusi preparandosi a fare gli onori di casa. Molte cose sono cambiate rispetto a quanto si discusse nel summit ospitato a Genova nel 2018 e a Milano l’anno dopo.

Il Covid ha stravolto anche il sistema dei trasporti, la guerra in Ucraina con uno scenario occidentale e i rapporti con la Cina – all’epoca si parlò molto e con molte aspettative della via della seta – destinati a mutare profondamente, la crisi energetica e la necessità di una maggiore indipendenza, mettono sul tavolo dell’incontro ospitato nell’aula magna dell’Università del Piemonte Orientale, questioni pesanti e soluzioni non facili da trovare. Non a caso il titolo scelto, “Il rilancio della logistica tra Pnrr e nuovi scenari economici”, rimanda anche e soprattutto alla grande scommessa dell’impiego dei fondi europei e dei progetti necessari per tradurre lo sviluppo da enunciato a realtà.

Organizzato dalla Regione, in collaborazione con la Fondazione Slala, la Fondazione Cr Alessandria e l’Università, l’incontro vedrà la presenza, tra gli altri, dei due viceministri alle Infrastrutture, Teresa Bellanova (Italia Viva) e Alessandro Morelli (Lega), del sottosegretario agli Interni Ivan Scalfarotto (Italia Viva), ma ancor prima ad entrare nel vivo della questione saranno figure di alto rilievo nel settore come Fabrizio Palenzona, il presidente dell’Interporto di Novara Cristoforo Canavese (già presidente del porto di Savona), Paolo Emilio Signorini presidente dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale, il commissario per i corridoi Reno-Alpi e Mediterraneo, Calogero Mauceri, Christian Colaneri di Rfi, Francesco Benevolo di Rete autostrade mediterranee. A introdurre le discussioni, con l’inquadramento della questione logistica, sarà il costituzionalista Massimo Cavino. Conclusione dei lavori affidata al presidente della Regione Alberto Cirio, padrone di casa di un convegno che, proprio per gli scenari attuali e per quelli di che si prospettano, assume un’importanza notevole per l’economia del Nord Ovest e non solo, tant’è che tra i relatori figura anche la vicepresidente della Regione Veneto Elisa Berti.

“Il ruolo centrale del Piemonte nella logistica, grazie anche alla vicinanza dei porti liguri, è un dato certo e indiscutibile. Però bisogna lavorare per rafforzarlo, in sinergia con le regioni vicine, e recuperare ritardi che si sono accumulati anche in seguito ai due anni di pandemia”,osserva l’assessore ai Trasporti Gabusi.m“Pensiamo alle aree buster per le merci che non troveranno più spazio in Liguria. Dobbiamo prepararle per essere pronti quando nel 2014 il Terzo Valico sarà operativo. Si tratta di strutture per stoccaggio temporanee e movimentazione dei container che creano un indotto lavorativo ed economico molto importante. Nel frattempo stiamo predisponendo un protocollo con la Liguria e Rfi per l’utilizzo della Torino-Savona per movimentare buona parte dei container del porto di Savona, garantendo un ruolo importante nella logistica anche al Cuneese. Insomma – chiosa Gabusi – non è certo il caso di cedere a logiche di campanile. Se si lavora bene sulla logistica ce n’è per tutti”.

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