FESTA DEI LAVORATORI

1° Maggio, "benedetto" corteo

Per la prima volta ci sarà anche il vescovo uscente Nosiglia sul palco di Torino. "Al lavoro per la pace" lo slogan di quest'anno con riferimento al conflitto in Ucraina. Preoccupazione per possibili infiltrazioni di No Vax. I sindacati: "Aumentare i salari è la nostra priorità"

Torna dopo due anni il corteo del Primo Maggio e riparte anche la Vertenza Torino con l’obiettivo di definire accordi concreti con il Comune per migliorare la qualità del lavoro e aumentare i salari. Lo slogan, come in tutta Italia, è “Lavoriamo per la pace” con evidente riferimento al conflitto in Ucraina.

I temi del corteo che, come di consueto, partirà da piazza Vittorio Veneto e raggiungerà piazza San Carlo, sono stati illustrati dai segretari generali della Cgil Torino, Enrica Valfrè, della Cisl Torino, Domenico Lo Bianco e della Uil Piemonte, Gianni Cortese. È intervenuta anche l’assessora al Lavoro del Comune, Gianna Pentenero.

Sul palco parleranno i delegati del settore edile, della sanità e degli appalti, un rappresentante del Gioc, ma soprattutto ci sarà anche l’arcivescovo Cesare Nosiglia, che sta per lasciare il suo incarico, e che ha connotato il mandato proprio per la sua vicinanza al mondo del lavoro, a partire dal sostegno fornito sin dall'inizio agli addetti dell’ex Embraco. Tra i presenti anche il sindaco Stefano Lo Russo ; concluderà Valfrè a nome di tutti e tre i sindacati.

“Oggi in Questura abbiamo parlato delle possibili azioni di disturbo da parte dei No Vax o di provocazioni sul tema della guerra. Le forze dell'ordine faranno il loro lavoro con equilibrio. Per noi tutte le posizioni sono benvenute purché non ci siano violenze né scontri. Bisogna trovare un terreno comune per ripartire”, ha detto la segretaria della Cgil torinese. “Dal questionario che abbiamo diffuso con l’Ismel tra duemila lavoratori emergono grandi preoccupazioni. I lavoratori non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Aumentare i salari è la nostra priorità”, ha sottolineato Lo Bianco. “È una fase preoccupante e pericolosa. Il Pnrr rischia di non bastare più”, ha detto Cortese. “C'erano segnali di ripresa, ma la guerra ci ha riportato in una pagina buia. Torino ha molte ferite aperte e la sicurezza del lavoro deve essere una priorità. Vogliamo anche rendere la città attrattiva” ha spiegato Pentenero.

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