POLEMICHE

Eurovision, cantano gli sfascisti

A pochi giorni dall'evento internazionale, Fratelli d'Italia si prende la scena per un corteo in periferia: "Diciamo basta al degrado di una parte della città". La replica dell'intesa istituzionale tra Lo Russo e Cirio: "Torino dimostra che sa fare squadra"

Mentre Torino s’imbelletta per accogliere le migliaia di turisti in arrivo per l’Eurovision, Fratelli d’Italia si prende la scena per protestare contro il degrado nelle periferie. Un corteo che si svolgerà domani alle 20 con il partito di Giorgia Meloni pronto a rivendicare il proprio presidio sui quartieri a Nord della città, quelli che quotidianamente combattono contro spaccio e degrado. Il ritrovo sarà in lungo Dora Napoli all’angolo con il Ponte Mosca. Alla sfilata parteciperanno l’onorevole Augusta Montaruli, l’assessore regionale Maurizio Marrone e i consiglieri territoriali di FdI. Le periferie in fermento, in fondo, sono ormai da una decina d’anni il serbatoio elettorale prima del Movimento 5 stelle e poi della destra. Con l’avvicinarsi della campagna elettorale è proprio in quei quartieri che Fratelli d’Italia e Lega si contenderanno l’elettorato degli scontenti, per questo l’iniziativa di Montaruli e Marrone sembra più che altro volta a presidiare un’area geografica e territoriale finora condivisa con il partito di Matteo Salvini che un vero affronto all’amministrazione, impegnata da giorni a preparare la città per il grande evento.

“Eurovision è una bellissima vetrina per far vedere di cosa è capace Torino quando riprende a fare squadra” dice il sindaco Stefano Lo Russo. “Per parecchi giorni saremo il centro delle dell’Europa musicale”. “Abbiamo fatto una scommessa che era coinvolgere le realtà artistiche della città e italiane, e abbiamo voluto fare un’ulteriore scommessa, che è l’Eurovillage al parco del Valentino (oltre 100mila metri quadri)”. Un entusiasmo condiviso anche da Alberto Cirio: “Lavorare insieme è fondamentale, vogliamo che questa città e questa Regione vadano lontano – ha detto il governatore del Piemonte –. Siamo alla vigilia di un appuntamento importante e credo che la diversità di Torino, la sua marcia in più, sia che noi abbiamo non una storia ma la storia da raccontare”. “Ma il punto fondamentale – ha rimarcato – è che noi sappiamo fare squadra”. 

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