AL VOTO

Comunali al rush finale

A Cuneo potrebbe essere eletto il primo sindaco ex Pci, ad Asti Rasero spera nella vittoria al primo turno. Alessandria, dove è atteso Salvini, è l'ago della bilancia. Il 12 giugno al voto 93 comuni piemontesi. Nell'hinterland di Torino Pd punta a vincere al primo turno

Cuneo al centrosinistra, Asti al centrodestra e Alessandria in bilico, con un’alleanza tra Pd e M5s che ha ristretto il “campo largo” preconizzato da Enrico Letta e Giuseppe Conte, escludendo Azione, Italia Viva e Più Europa che corrono insieme sotto le insegne di un polo centrista. Sono le aspettative sulle tre partite principali delle amministrative del 12 giugno in Piemonte. Quando, insieme ai cinque referendum sulla giustizia, dalle 7 alle 23, andranno al voto i Comuni capoluogo delle tre province che delimitano il confine sud della regione, in una tornata elettorale che si chiuderà con i ballottaggi del 26 giugno. Il 12 andranno al voto 93 comuni piemontesi su 1.181. Si voterà anche nell’hinterland torinese per i sindaci di Grugliasco e Chivasso, dove il centrosinistra mira a un successo al primo turno. Fuori Torino, gli altri Comuni oltre i 15mila abitanti al voto (che prevedono il doppio turno se nessuno raggiunge il 50%) sono Acqui Terme nell’Alessandrino, Mondovì e Savigliano nel Cuneese, Omegna nel Vco e Borgomanero in provincia di Novara. In quanto a visite da Roma, in Piemonte per ora manca solo Matteo Salvini, atteso la prossima settimana, mentre Conte, Meloni, Letta e Calenda sono già passati a sostegno dei propri candidati. In tutti e tre i capoluoghi di provincia ci sono anche i candidati di Italexit, il partito di Gianluigi Paragone, che a Cuneo ha ricevuto la visita di Vittorio Sgarbi il quale ha deciso di sostenerlo con la sua lista “Io apro rinascimento”. Tra i consiglieri a Palazzo Lascaris provenienti dai territori al voto sentiti dalla Dire c’è Maurizio Marello, ex sindaco di Alba, che mette in guardia sul rischio astensionismo: “Già alle amministrative di ottobre abbiamo avuto un’affluenza molto bassa, con percentuali di votanti che nei casi peggiori non sono arrivate al 50 per cento. La scarsa affluenza è una sconfitta per tutti. Mi pare che non si percepisca un grande entusiasmo, permane un clima di stanchezza e sfiducia verso il futuro”.

Ad Alessandria governa il centrodestra col sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, che il 12 giugno corre per il secondo mandato. Una città che acquisisce un valore anche simbolico dal momento che rappresenta la città natale e il feudo elettorale di Riccardo Molinari, numero uno della Lega in Piemonte e capogruppo a Montecitorio. E non a caso per il gran finale della campagna elettorale è affidato proprio a Matteo Salvini che verrà a benedire Cuttica venerdì prossimo. Il centrosinistra allargato al M5s sostiene Giorgio Abonante. Azione e Più Europa vanno da soli candidando Giovanni Barosini, che ha anche tre liste civiche a sostegno. Cuttica e Abonante invece contano sei liste a testa. Dietro l’attuale sindaco, oltre alla triade del centrodestra c’è la lista Udc Libertas dell’ex primo cittadino Piercarlo Fabbio e capitanata dal vicesindaco Franco Trussi, le civiche “Cuttica per Alessandria” e “Per la nostra città”. Abonante, oltre a Pd e Cinque stelle, è sostenuto da Moderati, Europa Verde e da due liste civiche.  “Alessandria è dove ci temono di più, anche come coalizione” afferma il consigliere regionale 5 Stelle Sean Sacco, eletto ad Alessandria. Abonante è una figura “proposta dal Pd” ammette Sacco, motivo per cui “avevamo iniziato la nostra campagna elettorale” da soli, ma poi si è riusciti a convergere. L’alleanza ha trovato la quadra sull’ambiente, e promette “più verde pubblico e politiche ambientali”. All’accordo Pd-M5s si è arrivati grazie al rapporto creatosi in opposizione a Cuttica. Stare dalla stessa parte dell'assemblea ha cementato l’alleanza, l’opposto di quanto successo a Torino: “La gente si fissa sui partiti, ma alla fine sono le persone che fanno i partiti”, riflette Sacco. Cuttica spinge sulla logistica come motore per lo sviluppo di Alessandria, e il centrodestra in Regione gli fa eco cercando di ottenere per l’alessandrino l’assegnazione di una Zona a logistica semplificata come retroporto di Genova: “Siamo l’unica regione che ha fatto una proposta di nuove Zone logistiche semplificate, stiamo aspettando che i ministeri la approvino in toto” spiega alla Dire il forzista Marco Gabusi, assessore alle Infrastrutture della Regione, che rivendica come “buona notizia“ l'avere Calogero Mauceri, già commissario al Terzo Valico, anche a capo del retroporto.

Ad Asti si ricandida il sindaco uscente di centrodestra Maurizio Rasero, sfidato dal giallorosso Paolo Crivelli. Anche qui Azione, Italia Viva e Più Europa sono andati per conto loro, candidando Marco Demaria. Rasero è sostenuto dai tre partiti del centrodestra a cui va aggiunta la lista Udc Asti al centro e tre liste civiche. Per lo sfidante Crivelli oltre a Pd e 5 Stelle c’è Europa Verde e quattro civiche. Il centrodestra è decisamente favorito, con Rasero vicino al 60% nei sondaggi di qualche settimana fa e speranzoso nella vittoria al primo turno: qualora dovesse andare al ballottaggio invece la partita potrebbe riaprirsi con esiti difficilmente pronosticabili.  Il centrodestra però, a pochi giorni dal voto, deve incassare l’addio alla Lega del presidente della Provincia di Asti Paolo Lanfranco. Per la città del Palio il centrodestra punta sui collegamenti stradali, e il viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli, leghista, si è presentato potendo vantare i 40 milioni sbloccati dal Governo a febbraio per la tangenziale sud-ovest.

A Cuneo il Pd governa con Federico Borgna, e ha scelto come sua erede Patrizia Manassero, ex senatrice Pd e attuale vicesindaca, lasciando però molto amaro in bocca delle componenti civiche della città. Il centrodestra ha messo in campo Franco Civallero, mentre i 5 Stelle corrono in solitaria con Silvia Cina. I due sfidanti più quotati hanno quattro liste a sostegno ciascuno: Manassero oltre al Pd ha tre formazioni civiche tra cui Centro per Cuneo che, in caso di vittoria, esprimerà come vicesindaco Luca Serale. Civallero è sostenuto dal centrodestra con la variante della lista comune tra Forza Italia e Udc e dalla civica Siamo Cuneo. Manassero, che potrebbe diventare la prima sindaca ex Pci di Cuneo dopo settant’anni di democristiani e civici, si propone di dare continuità all’amministrazione Borgna a partire dagli investimenti programmati sulla nuova biblioteca a Palazzo Santa Croce e gli interventi sul verde pubblico. “Sono progetti prenotati dalla giunta Borgna” racconta il consigliere Pd Marello, che non si vuole esprimere sulla mancata alleanza coi 5 Stelle: “Questioni locali”. Anche se mancano i sondaggi, Manassero è favorita. “Qui il centrosinistra governa da sempre, ma è stato un centrosinistra da sempre parzialmente moderato, mentre stavolta c'è un candidato sindaco di sinistra”, spiega il consigliere regionale di FdI Paolo Bongioanni, che viene da Mondovì, altro comune al voto.

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