TV & POLITICA

Brutto tempo per Littizzetto:
"Ha violato la par condicio" 

Richiamo dell'Agcom alla Rai dopo il monologo della comica dal fratacchione Fazio a Che tempo che fa. "Domenica andrò al mare" aveva detto schierandosi per l'astensione dal voto sulla giustizia. Dure reazioni di Italia Viva, Lega e FdI. "Chi ha sbagliato paghi"

Liberissima di andare al mare domenica prossima, ma senza fare della sua giornata balneare una bandiera contro i referendum, a spese della Rai (quindi di tutti) per giunta. Luciana Littizzetto non è nuova nel, come dire, farla fuori dal vaso. Anzi ormai quello pare il perimetro dei suoi monologhi. 

Quello dedicato alla consultazione popolare sulla giustizia adesso, giustamente anche se dopo più di una spinta e sollecitazione, è approdato all’Agcom e, a quanto risulta ieri l’autorità garante per le telecomunicazioni ha deliberato un richiamo formale nei confronti della Rai per la violazione dei principi in materia di par condicio e pluralismo durante la campagna referendaria, con esplicito riferimento alle parole pronunciate dalla showgirl torinese nella puntata del 29 maggio di Che Tempo Che Fa.

La comica torinese, accanto a Fabio Fazio, aveva infatti dedicato una “letterina” a Camera e Senato in cui ha detto che “votare è bellissimo” ma il 12 giugno “pensavo di andare al mare”. Sia per il caldo, sia perché le formule usate “non si capiscono”. Fazio ha tentato di spiegarle che il referendum è abrogativo per Costituzione, ma niente. La Littizzetto ha insistito: “Ci chiedete di pronunciarci sul referendum. Non uno, ma cinque. A questo giro mi viene chiesto un parere su qualcosa che non so tanto bene. So a spanne, a grandi linee. Per chi ci avete preso, per 60 milioni di Giuliani Amati? Siamo forse dei Perry Mason? Pensate che la mattina sul water leggiamo il manuale di diritto costituzionale?”, ha affermato davanti a un silente Fazio, il fratacchione che tanto piace alla sinistra politically correct.

Nella delibera approvata ieri l’Agcom richiama la Rai “affinché nei programmi di informazione venga garantito un rigoroso rispetto dei principi del pluralismo, dell'imparzialità, dell'indipendenza, della completezza, dell'obiettività e della parità di trattamento fra i diversi soggetti politici in tutto il periodo di campagna referendaria”. Esplicitato o no il riferimento all’invito all’astensione da parte della Littizzetto da parte dell’Autorità, è fuori di dubbio che il monologo aveva subito suscitato durissime, nonché legittime, reazioni. Il segretario della commissione parlamentare di Vigilanza, Michele Anzaldi (Italia Viva) era stato tra i primi a intervenire con un twitt: "Il monologo di Littizzetto contro i referendum Giustizia, che ha scatenato proteste tra gli spettatori, è buona informazione da servizio pubblico? Che ne pensa l'Agcom che a pochi giorni dal voto fa solo richiami generici? Che dice il neocommissario Capitanio?”.

Dalla Lega si era annunciata un’ interrogazione parlamentare. Nelle ultime ore la decisione di Agcom, ma anche il tentativo di metterci una pezza da parte dell’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes con cui annunciava la messa in onda di un programma di due ore, per oggi, dedicato ai referendum. Ma proprio al vertice dell’azienda si rivolge Anzaldi chiedendo di dire “chi sono i responsabili e quali sanzioni pagheranno”. Da Fratelli d’Italia il deputato Federico Mollicone non usa vie di mezzo: “Il monologo tenuto da Fazio è stato un colpo al principio del pluralismo e della libera informazione”. Sul fatto è intervenuto anche il senatore della Lega Roberto Calderoli criticando aspramente “il monologo a favore dell’astensione”. Da quale, effettivamente, avrebba fatto meglio astenersi. Magari anticipando la partenza per il mare.

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