ECONOMIA DOMESTICA

Auto, Lo Russo a scoppio ritardato: "Critico sulla scelta Ue" (e del Pd)

A 48 ore dal voto del Parlamento europeo anche il sindaco di Torino interviene su una decisione che rischia di penalizzare fortemente il Piemonte e il suo capoluogo: "Ora intervenga il Consiglio d'Europa". Certo, se il suo partito fosse stato un po' meno "talebano"...

A quarantotto ore dal voto del Parlamento Europeo che blocca la vendita di veicoli a motore termico dal 2035, anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo interviene stigmatizzando un provvedimento votato proprio dal suo partito, il Pd. “Penso che le preoccupazioni siano fondate, ho un pensiero critico rispetto alla decisione presa in sede Ue: sia come sindaco, sia come docente del Politecnico, nutro fortissime perplessità per la scelta di andare così velocemente verso la sola mobilità elettrica”. Una reazione, giacché parliamo di auto, a scoppio ritardato, dopo che tra ieri e l’altro ieri hanno lanciato l’allarme il presidente dell’Unione industriale Giorgio Marsiaj, il rettore del Politecnico Guido Saracco, il governatore del Piemonte Alberto Cirio e una serie di deputati, senatori e rappresentanti delle imprese e dei sindacati.

“Questa scelta – ha sottolineato Lo Russo – mette in discussione tanti elementi. C’è il problema dell’approvvigionamento della materia prima, con la scelta di una tecnologia che vede oggi la totale dipendenza dalla Cina e dal Sud Est asiatico. C’è il tema ambientale: non dimentichiamo che il litio deve essere estratto con costi molto rilevanti anche sotto questo profilo. L’obiettivo dovrebbe essere quello di limitare le emissioni di anidride carbonica a livello globale, non nella sola Unione europea. E c’è un tema molto rilevante che riguarda il fine vita delle auto elettriche, con la gestione della batterie esaurite. Sono tre elementi estremamente preoccupanti che devono essere affrontati e risolti. Non possiamo usare vie semplicistiche, né percorrere strade che potrebbero rivelarsi un boomerang”. Parole di buon senso, altamente condivisibile, seppur pronunciate un po’ tardivamente rispetto a una discussione che tra gli addetti ai lavori si è consumata mercoledì per poi deflagrare ieri. Con il Pd su una posizione definita ideologicamente intransigente, definita addirittura “talebana” dal rettore del Politecnico Saracco.

“C’è poi – ha rimarcato Lo Russo – la potenziale difficoltà creata sul nostro tessuto produttivo e occupazionale, soprattutto dell'indotto automotive, che deve essere accompagnato e non subire la decisione. Auspico che il Consiglio d’Europa, che deve assumere la decisione finale, affronti tutti i pro e i contro di una scelta di questo tipo”. Grazie per la lectio magistralis, professor Lo Russo, ora però bisogna spiegarlo a Letta.

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