CLIMA & POLITICA

Piemonte a secco, è emergenza

La Regione pronta a chiedere la settimana prossima lo stato di calamità naturale per l'uso dell'acqua: Torino è la provincia più colpita. Il sindaco Lo Russo: "Situazione critica ma al momento sotto controllo". Gravi danni all'agricoltura

Il Piemonte ha chiesto lo stato di calamità naturale per la siccità. Ad annunciarlo è l’assessore all’Ambiente della Regione Matteo Marnati che spiega come “la mancanza di neve, la scarsità di piogge e le temperature alte stanno creando seri problemi in maniera oramai diffusa. Continuiamo a monitorare la situazione passo passo ma siamo molto preoccupati. È probabile che fra qualche settimana si passi dal livello arancione di allerta a quello rosso con gravi danni al settore agricolo e al serio rischio di problemi per approvvigionamento dell’acqua per uso idropotabile. Le scorte in montagna – aggiunge Marnati – sono destinate ad esaurirsi presto. È necessario da parte di tutti fare un uso molto parsimonioso dell’acqua”.

Anche Coldiretti Torino chiede alla Regione di muoversi per ottenere il riconoscimento della calamità naturale “per risarcire gli agricoltori colpiti dagli effetti della siccità e delle alte temperature”. Lo riporta l’associazione in una nota in cui evidenzia: “A rischio sono soprattutto le colture di mais e i prati stabili a foraggere, con diminuzioni dei raccolti che costringeranno gli allevatori a comprare fieno e mangimi a prezzi letteralmente impazziti che vedono rincari di oltre il cento per cento per effetto delle speculazioni sulla guerra in Ucraina”. “Siamo appena nella seconda decade di giugno – viene ricordato – eppure i danni ammontano già a oltre il 20 per cento dei raccolti. Cifre che mettono a rischio la sopravvivenza di un comparto tipico dell’agricoltura del Torinese come l’allevamento bovino da carne e latte, che affrontano anche l’aumento dei costi dell’energia impiegata per esempio per il raffrescamento e la ventilazione forzata degli spazi di stabulazione degli animali. Ma a rischio – aggiunge Coldiretti Torino – sono anche le produzioni di frutta e ortaggi come mele, pere, pesche, kiwi, peperoni, pomodori, verdure a foglia, cavoli dove sono molto presenti prodotti tipici che sono il vanto dei territori”. “Oggi la cosa più urgente da fare è semplicemente mettere le aziende agricole in condizione di continuare a esistere – spiega il presidente dell’organizzazione Bruno Mecca Cici –. Gli effetti economici della siccità combinati con quelli della guerra rischiano di essere mortali per la maggior parte delle nostre aziende”.

Sulla questione è intervenuto questa mattina su Rai News 24 anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. “La situazione è critica, non va sottovalutata. Nei giorni scorsi il nostro gestore del servizio idrico integrato ha richiesto a circa 80 sindaci della città metropolitana di emettere ordinanze sul razionamento dell’acqua per usi non potabili, l’irrigazione dei giardini, piscina, lavaggio delle auto”. Lo Russo sottolinea inoltre che “il territorio ha dei piani per l’emergenza idrica, quindi al momento non sono da prevede criticità per quanto riguarda l’acqua potabile di somministrazione alla popolazione. Secondo il sindaco “c’è un cambio culturale da mettere in campo per quanto riguarda gli usi massivi delle risorse idriche, in particolar modo a scopi irrigui, c’è un tema di investimento importante per quanto riguarda le reti di distribuzione, c’è un tema che riguarda il riciclo delle acque e le tecniche di depurazione e re-immissione dentro i circuiti di acqua depurata. Gli investimenti infrastrutturali sono i primi che devono essere messi in lista di priorità”.

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