SANITÀ ALLO SBANDO

 "Gli infermieri avranno il dovuto"

Dalla Regione la promessa di risolvere in fretta "il problema tecnico". In ballo ci sono gli aumenti degli stipendi stabiliti da un accordo, ma ad ora tagliati del 50% per mancanza di fondi nelle Asl. Sindacati divisi tra linea dura e posizioni più morbide, con accuse reciproche

“Tutti i dipendenti delle aziende sanitarie avranno quanto dovuto”. La promessa arriva dalla Regione che, in un nota congiunta con l’Asl Città di Torino, conferma le “problematiche   di ordine tecnico” evidenziate dai vertici dell’azienda diretta da Carlo Picco nella riunione di ieri con i sindacati da cui sono scaturite differenti prese di posizione delle rappresentanze dei lavoratori, tutte comunque riferite alla lamentata insufficienza dei fondi aggiuntivi per gli stipendi come stabilito da un accordo del giugno scorso.

“Nella riunione tenutasi ieri all’Asl Città di Torino, le organizzazioni sindacali hanno rivendicato la carenza della capienza dei fondi contrattuali. La direzione generale dell’Asl ha subito rassicurato tutti – si legge nella nota diramata dalla stessa Asl - e avviato immediatamente interlocuzioni con la Direzione regionale Sanità e Welfare per risolvere la situazione”. 

Insomma che un problema ci sia è fuori discussione, altrettanto che ci sia l’impegno (e ci mancherebbe) a risolverlo. “A tale proposito è già stato fissato un incontro per la prossima settimana”. Dall’Asl e dalla Regione, viene ribadito che le “problematiche di ordine tecnico” evidenziate nel corso della riunione troveranno risposta nell’iter istruttorio già in corso tra la direzione Sanità e Welfare e la direzione dell’Asl Città di Torino”, senza tuttavia spiegare o fare almeno un accenno a quale siano e da cosa derivino queste problematiche tecniche.  

Certo, l’importante è che nelle buste paga degli infermieri e degli altri dipendenti che ne hanno titolo arrivi tutto quanto stabilito, possibilmente in tempi rapidi. Che poi è quanto assicurato dalla struttura dell’assessorato di corso Regina. 

Una vicenda che, come riportato dallo Spiffero, ha pure visto frizioni, accuse e posizioni differenti delle varie organizzazioni sindacali su un una questione che pare rimandare da una parte alla disponibilità di fondi in capo alla Regione per finanziare le voci aggiuntive un busta paga e dall’altra alla ripartizione degli stessi tra le varie aziende sanitarie. A sollevare per primo la questione, lanciando un forte allarme era stato Nursin Up con il suo segretario regionale Claudio Delli Carri.

Mossa forse non proprio gradita ad altre sigle che, in seguito in un comunicato sottoscritto da Cgil Cisl e Uil e dalla Rsu dell’Asl Città di Torino definiranno come “iniziative di alcune organizzazioni sindacali, che per mera propaganda sindacale, hanno il solo scopo di impedire che ai lavoratori dell’ASL Città di Torino venga riconosciuto quanto spettante”. Controreplica di Delli Carri: “La ripartizione delle risorse doveva essere fatta correttamente prima che venissero distribuite alle varie aziende. La Regione, invece, ha lasciato a diverse aziende l’incombenza di comunicare ai sindacati che l’importo previsto era inferiore rispetto alle richieste fatte. All’Asl Città di Torino il finanziamento ammonta al 50% , i numeri parlano chiaro. Ora, ben venga che la direzione generale dell’Asl intervenga affinché questo spiacevole inconveniente si risolva per il meglio ma i numeri sono chiari e sotto gli occhi di tutti . Maldistribuzione delle risorse economiche per le Asl piemontesi? Errore tecnico? Se lo sapevano già prima potevano già prevenirlo ed evitare tutta questa discussione”. 

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