PALAZZO LASCARIS

Il Governo boccia la legge edilizia

Palazzo Chigi impugna il testo approvato due mesi fa. Contestata la metà degli articoli. Ma la Lega difende la norma: "Non è stata capita, diventerà un modello". Il Pd: "Sbagliato tutto l'impianto". E il M4o attacca: "La maggioranza non sa lavorare per l'ambiente"

Sette articoli della Costituzione violati, nonché eguale sorte per “i principi di leale collaborazione e buon andamento dell’amministrazione”. Quasi un record quello segnato dalla legge regionale numero 7 del 31 maggio scorso inerente le “Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia”, per queste ragioni impugnata dal Governo su proposta del ministro per gli Affari Regionale e le Autonomie Mariastella Gelmini.   

Secondo Palazzo Chigi il testo in alcune sue parti di pone “in contrasto con la normativa statale in materia di governo del territorio, beni culturali, paesaggio, tutela dell’ambiente, della concorrenza, della salute e dei livelli essenziali delle prestazioni”. Da qui l’impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale e l’attesa del pronunciamento se nel frattempo, come già accaduto, la legge non sarà modificata modificando nel non poche parti contestate. 

Non è certo la prima volta che l’attuale maggioranza si vede impugnare un testo (è capitato ancora recentemente con la legge sull’idroelettrico e prima ancora con altre), anche se dalla Lega il capogruppo Alberto Preioni, con il consigliere Valter Marin, padre del testo contestato, ribalta la questione sostenendo che è il Governo a non aver compreso il testo, destinato addirittura a “diventare un esempio per il prossimo Governo”. 

In una nota i due leghisti sostengono infatti che questa legge “per la prima volta interviene in modo forte sul recupero del patrimonio esistente con l’obiettivo di disincentivare nuove edificazioni e di restituire suolo permeabile alla natura”. E le numerose parti oggetto dell’impugnazione? “Forse non è stata sufficientemente compresa, e allora ben venga la Corte Costituzionale che potrà una volta per tutte stabilire i perimetri della materia urbanistica regionale rispetto a quella nazionale. Noi – aggiungono Preioni e Marin - siamo comunque certi della bontà del lavoro fatto e che le nostre controdeduzioni verranno accolte. Tanto che la nostra legge potrà essere presa ad esempio e fatta propria dal prossimo governo, così da riqualificare l’immenso patrimonio edilizio italiano a favore della natura e non del cemento”. 

Diciannove articoli impugnati su cinquanta, dai sottotetti, alle altezze, alla definizione di edificio legittimo o illegittimo, le distanze e molto altro ancora, “insomma una bocciatura di quasi tutto l’impianto normativo”, osserva il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle (Pd). E il capogruppo dem Raffaele Gallo ricorda come “nel corso della discussione in commissione sollevammo molte perplessità in ordine alla costituzionalità del testo, che ora trovano conferma nella decisione del Governo”. Di un “fallimento della Giunta Cirio in materia di semplificazione edilizia scritto nero su bianco nell'atto del ministero” parlano i consiglieri regionali di M4o Francesca Frediani e Giorgio Bertola. “Laddove il bavaglio imposto dalla maggioranza non può agire e la parola passa alle norme e, soprattutto, alla Costituzione, gli slogan di questa maggioranza cadono come un castello di carte”, spiegano i due ex Cinquestelle che ricordano le “centinaia di emendamenti in commissione e in aula e la stessa partecipazione al tavolo nel tentativo di riportare un po' di razionalità in un provvedimento che, con la solita scusa della semplificazione e della liberazione da lacci e lacciuoli, di fatto smantella con impietose picconate norme regionali finalizzate a difendere l'ambiente e la salute dei cittadini e controllare il rischio di eludere controlli e compiere abusi”. Per Frediani e Bertola si tratta di “un'altra dimostrazione dell'incapacità di questa maggioranza di lavorare nel rispetto dell'ambiente e per il bene dei cittadini”.

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