ECONOMIA DOMESTICA

Intesa "preleva" dal bancomat 548 milioni

L'istituto bancario guidato da Messina esce dal capitale di Nexi e vende 67 milioni di azioni. La quota del 5,1% ceduta a forte sconto sul prezzo di Borsa. Il titolo della pay tech cade a Piazza Affari. L'exit non cambierà però i piani di collaborazione

Intesa Sanpaolo ha concluso con successo la cessione di circa 67 milioni di azioni ordinarie di Nexi, corrispondenti a circa il 5,1% del capitale e all'integrale partecipazione precedentemente detenuta, a un prezzo di 8,7 per azione ordinaria, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding. Insomma, l’istituto guidato da Carlo Messina preferisce il “contante” uscendo dall’azienda italiana che offre servizi e infrastrutture per il pagamento digitale. Il corrispettivo complessivo è risultato pari a circa 584 milioni, precisa una nota. Un’operazione che, comunica Intesa, “non ha riflessi sulla partnership strategica di lunga durata con Nexi, recentemente estesa al di fuori del perimetro nazionale”, in corso di approvazione da parte delle competenti Autorità l’ampliamento dell’accordo anche in Croazia.

A Piazza Affari l'azione Nexi ha chiuso la seduta del 14 novembre a 9,76 euro; quindi, lo sconto a cui è avvenuta la cessione delle azioni è del 10,86%. Tanto che oggi, 15 novembre, il titolo crolla del 9,59% a 8,824 a Piazza Affari. In rialzo, invece, dello 0,57% a 2,199 euro Intesa Sanpaolo. Alla finestra, scrive Milano Finanza, ci sarebbero investitori internazionali già presenti nel settore dei servizi finanziari come l'hedge fund inglese Marshall Wace, Norges Bank e Ubs tra gli altri. L'operazione è stata curata dalla divisione Imi-Corporate & Investment Banking della stessa Intesa Sanpaolo, BofA Securities e JP Morgan come joint bookrunner.

La quota risala all’accordo strategico che i due gruppi finanziari avevano siglato nel 2019. In quell'occasione le attività di acquiring di Intesa (il business che connette l’esercente al sistema di pagamenti digitali) erano state trasferite a Nexi, pur lasciando in capo alla banca la forza di vendita dedicata all’acquisizione di nuovi clienti. L’accordo prevedeva anche che Intesa acquisisse il 9,9% del gruppo di pagamenti. La partecipazione si è progressivamente diluita nei tre anni successivi, anche in seguito all’integrazione con Sia e ad altre operazioni finanziarie della società, fino alla decisione di dismetterla completamente annunciata lunedì 14 novembre. La scelta di vendere viene giustificata soprattutto alla luce del progressivo assottigliamento della partecipazione, mentre viene ribadito che la exit non avrà alcun effetto sull’accordo commerciale in essere tra Intesa e Nexi.

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