GIUSTIZIA

Micio intercettato dalla Procura, una gatta da pelare per Nordio

L'incredibile vicenda dell'intercettazione dell'attivista di Askatasuna Lauriola approda al guardasigilli. La Procura di Torino ha allegato la "conversazione" agli atti "utili all'inchiesta". Il deputato Giachetti (Italia Viva) chiede un'ispezione ministeriale

Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E se nel sacco anziché il micio potrebbe finirci la sua padrona, diamine se serve intercettare cosa si dicono i due. Detto, fatto, intercettato il gatto. Un minuto e quattordici secondi di conversazioni, parole affettuose e ricambiati miagolii da quanto trapela dal ferreo segreto posto dalla Procura della Repubblica di Torino che quel dialogo, non pensandoci su due volte, lo ha inserito nel fascicolo di un’inchiesta. 

“Una vicenda tragicomica che oltrepassa tutti i possibili confini della logica e del buonsenso”, come la definisce l’ex vicepresidente della Camera Roberto Giachetti, lunga militanza radicale e alfiere di un garantismo che mai avrebbe pensato di doversi occupare pure di una storia che sembra uscita da un cartone animato. Tutto vero, invece, e purtroppo. “Alle ore 16,38 del 7 agosto 2020 in camera da letto per un minuto e 14 secondi Dana Lauriola parla con il gatto”. A scriverlo è la Digos di Torino in una annotazione allegata agli atti dell’inchiesta sul centro sociale Askatasuna dove si contesta il reato di associazione sovversiva che poi il tribunale del riesame ha modificato in associazione per delinquere. La storia era venuta fuori già nei giorni scorsi, ma è oggi che il deputato di Italia Viva sulla strampalata vicenda chiede l’intervento del ministro della Giustizia Carlo Nordio

La donna, volto noto del mondo antagonista torinese, in passato aveva trascorso due anni in carcere per aver utilizzato un megafono durante una manifestazione No Tav avvenuta sull’autostrada Torino-Bardonecchia. Coinvolta nell'operazione Sovrano, condotta nei confronti del centro sociale Askatasuna, è stata intercettata nella sua stanza da letto mentre conversava con il suo gatto Tigro. L'intercettazione risulta allegata dalla Procura di Torino agli atti dell'inchiesta come documentazione utile ai fini del processo. 

Una decisione quella dei magistrati torinesi che a detta di Giachetti merita una valutazione da parte del dicastero di via Arenula dove s’è da poco insediato un magistrato, garantista quale Nordio, che probabilmente mai prima nella sua lunga carriera s’era imbattuto in un caso del genere. "Ho presentato su questa assurda vicenda un'interrogazione – spiega il deputato – chiedendo al ministro se non ritenga di procedere, nell'ambito delle sue competenze, ad attivare i propri poteri ispettivi in relazione alle eventuali irregolarità, anomalie o omissioni da parte degli uffici giudiziari della Procura di Torino”. E per Nordio un’altra gatta da pelare.

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