Juve: pm, ha approfittato del Covid per manovre correttive

"La diffusione del Covid-19 avrebbe consentito alla Juventus "di dare copertura formale a manovre correttive (come la c.d. manovra stipendi) che erano già state pianificate e rese necessarie dalla grave situazione finanziaria societaria, ben prima della sospensione delle partite per Covid". E' la tesi sostenuta dalla Procura di Torino, che ha chiesto il processo per tredici dirigenti della Juventus accusati, a vario titolo, di falso in bilancio, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza Consob e false fatturazioni. Secondo la ricostruzione dei magistrati, In particolare, per gli inquirenti la crisi finanziaria della Juventus "preesisteva alla sospensione delle competizioni, tanto che già si era parlato di "azioni correttive che poi hanno trovato proprio nel Covid una copertura formale". In mano ai magistrati ci sono numerose intercettazioni che coinvolgono i vertici societari. Il 2 settembre 2021, ad esempio, l'ex presidente della Juventus Andrea Agnelli si rivolgeva così all'ex ad Maurizio Arrivabene: "Non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene! (...) Perché noi abbiamo due elementi fondamentali: da un lato il Covid, ma dall'altro abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti. E soprattutto la merda... perché tutta la merda che sta sotto che non si può dire".

"Un contesto criminale di allarmante gravità, essendosi di fronte a condotte illecite, reiterate e protratte nel tempo, per ben tre esercizi, di indubbio spessore ponderale". Così la Procura di Torino descrive l'operato finanziario della Juventus. Nel chiedere al giudice l'applicazione delle misure interdittive nei confronti dei tredici indagati (poi negate dal Gip, che non ne ha ravvisato i presupposti), i pm scrivono: "I reati analizzati (...) per le modalità effettive di realizzazione, delineano un'elevata pericolosità soggettiva dei rei, rendendo innegabilmente concreto il pericolo che gli stessi, qualora si presenti l'occasione, continuino a delinquere". Il gip ha tuttavia escluso la possibilità di reiterazione del reato e per questo non ha ritenuto di emettere le misure richieste dai pm.

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