SANITÀ & POLITICA

Numero chiuso a Medicina, Cirio: una "follia" da abolire

I camici bianchi scarseggiano in tutta Italia e il governo sta lavorando per superare il blocco all'accesso universitario. Il sottosegretario Montaruli propone il modello "francese". Pronto soccorso sempre più sguarniti: in Piemonte mancano 300 urgentisti

L’Italia è sempre più a corto di camici bianchi e ora dal Ministero dell’Università si studia il modo per superare il numero chiuso alla facoltà di Medicina. A confermare le voci in circolazione da settimane è stato il ministro Anna Maria Bernini con una lettera al Corsera in cui ha annunciato l’istituzione di una commissione che dovrà fornire proposte sul “come” entro la primavera. Il gruppo di lavoro è presieduto da Eugenio Gaudio, ordinario all’Università La Sapienza di Roma e ha il compito di “esaminare e approfondire le criticità legate alla carenza di medici e professionisti sanitari nel Servizio sanitario nazionale, misurare l’entità del fenomeno e individuare le cause e le possibili soluzioni, con particolare riferimento alla necessità di garantire un acceso sostenibile alle professioni sanitarie” afferma Bernini. Che tradotto vuol dire aumentare la “capienza” delle facoltà di Medicina.  

Già ieri sulla questione si era espressa la sottosegretaria Augusta Montaruli, tra gli esponenti politici più vicini alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Abolire il test di ingresso alla facoltà di medicina? Lo vogliamo di sicuro rivedere” ha detto intervistata a Un giorno da pecora su Rai Radio2. Poi ha aggiunto: “Il mio parere è che un metodo alla francese sarebbe la soluzione migliore. Hai la possibilità di iscriverti alla facoltà di Medicina e la valutazione sulla tua preparazione, la possibilità di continuare a frequentare il corso è parametrata ad alcuni esami che effettivamente dai e non ad un test”.

Il Piemonte è tra le regioni in cui la carenza di medici si fa più sentire. In occasione della riapertura del pronto soccorso di Cuorgné, l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha ammesso le difficoltà nel reperire il personale: “Solo nell’Asl To4 sono andati deserti più di 70 bandi”. Gli urgentisti sono un’emergenza nell’emergenza giacché si tratta di una delle categorie più svantaggiate tra i medici: per lo stress legato al lavoro in pronto soccorso e soprattutto per l’impossibilità di poter integrare privatamente. Secondo i dati della Regione in Italia mancano 5mila urgentisti, in Piemonte 284. Per il governatore Alberto Cirio, con questi numeri, il numero chiuso a Medicina è una “follia”, “questo – dice – è uno dei problemi della sanità di oggi”.

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