SANITÀ DEL FUTURO

Medicina ancora a numero chiuso. Geuna: "Irrealizzabile abolirlo"

Il rettore dell'Università di Torino boccia la liberalizzazione delle iscrizioni. "Non potremmo formare i futuri medici". La strada è quella di aumentare progressivamente i posti: in Piemonte si arriverà a mille. Investire di più sulle specializzazioni

“Quello su cui stiamo ragionando è un aumento delle posizioni. Un’abolizione del numero chiuso è banalmente irrealizzabile, perché non sapremmo come formare queste persone”. Così, a margine di un incontro in Comune sul progetto Campus Diffuso, il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna, interpellato sulla carenza di medici e la questione dell’abolizione del numero chiuso a Medicina. “Noi abbiamo dei corsi – spiega – che hanno cinque, dieci volte i candidati rispetto ai posti; quindi, l’abolizione del numero chiuso manderebbe in tilt il sistema”. Geuna, a capo dell’Ateneo ma anche medico ricercatore, evidenzia che “i medici vanno formati bene. Ci sono problemi di spazi, di docenti e poi ce l’aspetto formativo. I tirocini dei medici vanno fatti in modo approfondito, se di colpo ci si trovasse con un numero di studenti di cinque volte superiore vorrebbe dire non essere in grado di formali. Sull’aumento progressivo dei numeri ci stiamo lavorando”, ribadisce, ricordando che “negli anni abbiamo aumentato consistentemente, c’è sempre un aggiustamento al rialzo. Oggi in Piemonte dovremmo arrivare tra gli 850 e i 900 posti, in una prospettiva di salire nei prossimi anni fino a 1.000, e poi bisogna programmare i posti di specializzazione”, conclude, ricordando che “la programmazione del medico è di lungo termine”.