GRANDI EVENTI

Le mani della Lega sulle Universiadi,
l'ex pm Rinaudo super consulente 

Il magistrato voluto dall'assessore Ricca per arginare il Cus Torino. Del Carroccio anche il presidente del comitato organizzatore. Rapporti tesi tra via Braccini e piazza Castello con reciproche accuse di "invasione di campo". Già stanziati 28 milioni di fondi pubblici

I ringraziamenti di rito (e anche un po’ di facciata) durante le conferenze stampa celano da settimane malumori e inquietudini. Anche l’Universiade invernale di Torino, in programma nel 2025, è diventata una “questione politica” e dopo la designazione a capo del Comitato organizzatore di Alessandro Sciretti, presidente leghista dell’Edisu (“senza laurea” come sottolineano le malelingue), sono arrivati incarichi e consulenze. Da un mese è stato inserito nell’organigramma l’ex pubblico ministero Antonio Rinaudo, già commissario per l’area giuridico-amministrativa dell’Unità di crisi della Regione in epoca Covid. Più o meno lo stesso ruolo che già sta svolgendo anche nella macchina operativa dei giochi universitari, col piglio solito di chi non si limita a controllare i processi (quelli amministrativi) ma impone procedure e modus operandi. È stato l’assessore allo Sport della Regione Fabrizio Ricca – presidente del comitato d’onore dell’evento – a volerlo in quel ruolo, sebbene tecnicamente la scelta sia avvenuta tramite una gara pubblica. Il compenso è di 40mila euro.

Si sbagliava chi pensava che Ricca e Sciretti, personaggi in ascesa della Lega di Torino, si sarebbero limitati a tagliare qualche nastro e sorridere davanti ai flash. I due hanno seguito le Universiadi da vicino, passo dopo passo, e per farlo hanno girato mezzo mondo, da Dubai a New York dove c’è stata la consegna della fiaccola, spesso con seguito di staff e affetti vari. Rinaudo non è però l’unico collaboratore ad essere stato piazzato dal centrodestra: tra gli ultimi ad avere ottenuto un contratto c’è anche Vito Gioia, presidente di Federvie, da tempo vicino al Carroccio: per lui l’incarico di responsabile delle relazioni esterne e assistente del presidente. Dei 28 milioni di contributi pubblici finora versati per le Universiadi, 23 arrivano dal Governo ma 5 sono della Regione e a quanto pare non si tratta di una cambiale in bianco. E, infatti, come per magia, tra i collaboratori eccellenti spunta anche l’illusionista Walter Rolfo, a quanto si dice legato alla super direttrice regionale Paola Casagrande, protagonista dello spettacolo al PalaAlpitour in occasione dell’arrivo a Torino della fiaccola.

Sembrano lontani i tempi in cui il giovane assessore, appena insediato in piazza Castello, cercava protezione sotto l’ala del presidente del Cus Torino Riccardo D’Elicio che per convincerlo a sposare la sua causa lo portò con sé a Napoli mentre erano in corso i giochi universitari estivi. “Riccardo sarò dalla tua parte” aveva giurato Ricca. Poi però i rapporti si sono sfilacciati e forse l’assenza dell’assessore alla conferenza stampa di ieri, in cui è stato presentato lo snow volley come disciplina opzionale, è un segnale. Nei giorni scorsi una delegazione del Comitato organizzatore guidata da Sciretti e D’Elicio, è stata a Bruxelles per presentare il progetto Brain Storm, ideato da Paolo Verri (altro consulente della struttura), ma non è stato registrato alcun avvicinamento.

L’obiettivo di Ricca, a quanto si racconta, è “scavare un solco” tra il Centro universitario sportivo e l’organizzazione dell'evento. La volontà politica di arginare il Cus trova riscontro negli atti amministrativi volti a ridurre, se non azzerare, “ogni commistione” con l'Universiade. In questo senso Rinaudo ha ridotto di molto gli spazi di manovra dei cussini. Nel ruolo di mediatore, in questo braccio di ferro, c’è il direttore generale di via Braccini, Andrea Ippolito, vero uomo macchina della kermesse, colui che gestisce i rapporti con tutti gli enti coinvolti, dalla Federazione internazionale (Fisu) ai sindaci dei Comuni montani, passando per Comune e Regione. A lui spetta l’arduo compito di smussare gli angoli ed esercitare la sottile arte del compromesso per evitare la rottura. C’è poi una questione di visibilità. Siamo entrati nell’ultimo anno di legislatura regionale, la politica è in campagna elettorale e nessuno rinuncia a un pezzo di ribalta. Gli uffici stampa hanno affilato le penne e pare non siano mancati momenti di tensione anche per dei banali virgolettati.

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