PIEMONTE 2024

Zangrillo: Cirio "candidato naturale".
Ma per decidere "c'è ancora tempo"

Il ministro e coordinatore azzurro per ora si affida alle formule retoriche. La scelta sarà fatta e condivisa con gli alleati, che hanno idee e prospettive non propriamente concordanti. E poi, ammette, "bisogna sentire cosa ne pensa" l'interessato

Alla maniera della vecchia reclame: “Come natura crea Cirio conserva”. L’attuale governatore è il candidato “naturale” nel 2024 quando i piemontesi saranno chiamati alle urne per rinnovare consiglio e governo della Regione. Che questo sia scontato è un altro paio di maniche, come ben sanno i maggiorenti del centrodestra da settimane attenti a scrutare ciò che si muove al quarantesimo piano del Lingotto e a cogliere anche i più felpati movimenti provenienti dalla Capitale.

“Non ho sentito nessun limite posto dagli alleati. Io penso che la candidatura di Alberto Cirio sia la candidatura naturale, perché Alberto è un presidente di Regione che è stato votato con un larghissimo suffragio”, afferma il ministro della Pubblica amministrazione e coordinatore regionale di Forza Italia Paolo Zangrillo a margine di una visita a Torino. “Ha lavorato bene in questi anni, tra l’altro in una situazione di gravissima emergenza. Ricordo i due anni drammatici della pandemia. Ed è una persona che è riuscita comunque in questi anni a garantire una gestione in cui il centrodestra e quindi gli alleati sono riusciti sempre ad arrivare a sintesi. Quindi io penso che Alberto sia il candidato naturale”. Nulla però è sicuro, tantomeno deciso.

“Chiaramente non spetta a Paolo Zangrillo definire il candidato alla regione – si schermisce il ministro-capo di partito –. È una scelta che va fatta e condivisa con gli alleati”. Se per la Lega la ricandidatura di Cirio rappresenta una sorta di polizza politica e un argine alle fameliche voluttà di Fratelli d’Italia, diverso è il discorso per il partito di Giorgia Meloni che potrebbe essere ingolosita dalla possibilità di  piantare la prima bandierina con la fiamma in una regione del nord. “Avremo tempo e modo di farlo, manca ancora più di un anno, quindi, c’è tutto il tempo per valutare la situazione – chiosa Zangrillo – e poi da ultimo bisogna sentire cosa ne pensa Alberto Cirio”. Ma anche questo è, ormai, un segreto di Pulcinella.

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