COMUNALI 2023

Settanta comuni al voto:
Pd-M5s, prove di alleanza

Urne aperte da questa mattina fino a domani alle 15 per le ultime amministrative in Piemonte prima delle regionali. Dem e pentastellati alleati a Ivrea e Pianezza. La sfida solitaria di Castello e Sertoli. Centrodestra diviso quasi ovunque. Bosso cerca il bis a Orbassano

Sono settanta i Comuni del Piemonte che vanno al voto oggi, domenica 14 e domani, lunedì 15 (ballottaggi il 28 e 29) per rinnovare le amministrazioni. Nel complesso in Italia la tornata elettorale interesserà 595 città per un numero di elettori pari a 4.587.877 (di cui 402.967 all’estero) distribuiti su 5.426 sezioni. In particolare, andranno al voto 13 comuni capoluogo, di cui un capoluogo di Regione (Ancona) e 12 capoluoghi di provincia (Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Terni, Latina, Teramo, Brindisi). Otto sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra. Il turno delle elezioni amministrative della primavera 2023 si completerà il 21 maggio con le elezioni previste in Valle d’Aosta (un comune) e Trentino Alto Adige (tre comuni) e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 comuni) e Sardegna (39 comuni).

Rinviate le elezioni ad Ameno (Novara) perché non si è candidato nessuno e a Gignese (Verbania) per vizi di forma nella presentazione delle liste. Saranno le prime elezioni per Moransengo-Tonengo (Asti), comune appena istituito dalla fusione dei due precedenti municipi che gli danno il nome, mentre per la prima volta Pianezza (Torino) potrebbe ricorrere al ballottaggio avendo superato i 15mila abitanti nel censimento del 2021. Percorso inverso, invece, per Omegna (Verbania) che essendo scesa sotto quella soglia andrà a elezioni con turno unico.

Due dei quattro “grandi” Comuni al voto in Piemonte, vanno alle urne con voto anticipato rispetto alla scadenza naturale del mandato. A Novi Ligure le dimissioni di nove consiglieri hanno causato la caduta dell’amministrazione guidata dal primo cittadino Gian Paolo Cabella, eletto nel 2019 a capo di una coalizione di centrodestra che aveva spezzato lo strapotere della sinistra che in città durava da settant’anni. In città già c’è grande fermento: il Pd punta di nuovo sull’ex sindaco e consigliere regionale Rocchino Muliere, il Movimento 5 stelle si affida su Lucia Zippo, già candidata quattro anni orsono, mentre nel centrodestra si presenta diviso tra Giacomo Perocchio (Lega), Maria Rosa Porta (Forza Italia e Fratelli d’Italia) e il civico Fabio Garaventa con la lista Po.Li.S., Popolo Libero e Sovrano. Si presenta da solo anche il Terzo polo puntando su Marco Barbagelata.

A Pianezza, invece, è durato meno di sette mesi il mandato di Roberto Signoriello, dimessosi ad aprile dello scorso anno, lamentando ingerenze rispetto al suo operato e puntando il dito, pur senza citarlo, verso il suo predecessore Antonio Castello. E non a caso proprio quest’ultimo ha colto la palla al balzo per tornare a capo del comune che ha guidato già per dieci anni, sostenuto da ben cinque liste civiche. Il centrodestra, dopo averlo sostenuto nei suoi precedenti mandati ha scelto di puntare sulla consigliera regionale della Lega Sara Zambaia, mentre Pd e M5s sono fianco a fianco con il civico Giovanni Minò.

Un’alleanza che si ripete anche a Ivrea dove il centrosinistra punta a riprendersi la guida della città dopo i cinque anni di Stefano Sertoli, scaricato da Fratelli d’Italia e alleati e sostenuto dal Terzo polo e da tre civiche. Che nella città del Carnevale la lotta si preannunci all’ultimo voto lo dimostrano la presenza di ben quattordici liste suddivise su cinque candidati. Il favorito è il dem Matteo Chiantore, scelto alle primarie con 906 preferenze, che può beneficiare anche del sostegno del M5s in una città simbolo per il popolo pentastellato. I partiti del centrodestra, abbandonato Sertoli, si sono schierati con il giovane Andrea Cantoni, già consigliere comunale a Salerano e poi a Borgofranco d’Ivrea. Candidato appena 18enne all’interno della Lega aveva poi abbandonato il Carroccio per essere ora recuperato da Fratelli d’Italia. Fuori dai tre poli troviamo infine Carlo Bravi per il Popolo della Famiglia e Cadigia Perini per Unione popolare.

A Orbassano, infine, i favori del pronostico sono per la sindaca uscente Cinzia Bosso, di centrodestra, nonostante le accuse lanciatele contro da rappresentanti della sua stessa maggioranza di essere la “marionetta” dell’ex sindaco Eugenio Gambetta, diventato poi suo marito e che nel mandato che si è appena concluso l’ha protetta dallo scranno di presidente del Consiglio. Contro di lei il giovane Luca Di Salvo, 32 anni, sostenuto da Pd, Verdi-Sinistra e una civica, Andrea Suriani (M5s), Ornella Picciau (Terzo polo) e Mauro Caltran di Rifondazione e Partito comunista.

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