EDILIZIA SANITARIA

Vco, ospedali à la carte: parola al Consiglio

Con la scelta di Ornavasso più posti letto e meno costi. Ma la maggioranza di centrodestra, Lega in testa, vuole ristrutturare i due nosocomi esistenti (Verbania e Domodossola). La giunta se ne lava le mani e passa la palla a Preioni e soci

L’assessore alla Sanità Luigi Icardi se ne lava le mani. Se il Consiglio vorrà ristrutturare due ospedali obsoleti nel Vco piuttosto che realizzarne uno nuovo con un numero maggiore di posti letto e una spesa complessiva inferiore allora se ne assumerà tutte le responsabilità. È il senso della delibera che il numero uno di corso Regina Margherita ha portato questa mattina in commissione, nella quale viene chiaramente riportato che la giunta non propone una soluzione ma piuttosto “di valutare l’adottabilità della ipotesi innovativa descritta in premessa e nella scheda allegata alla presente deliberazione”.

Una soluzione talmente innovativa che Icardi non la fa propria. Forse perché, come si legge nella descrizione del provvedimento, ristrutturare gli ospedali Castelli di Verbania e San Biagio di Domodossola costerà 200 milioni di euro per complessivi 300 posti letto suddivisi equamente tra i due nosocomi. L’ospedale unico di Ornavasso, previsto dalla precedente amministrazione, costerebbe invece 178 milioni per complessivi 353 posti letto. Secondo quali principi un amministratore dovrebbe scegliere una soluzione più costosa e meno performante? Difficile da comprendere se non attraverso la lente della politica, quella che trasforma meri interessi di bottega in bene comune. Il rischio, ora, è che un’altra lente – quella della Corte dei Conti – possa posarsi su questo pasticcio e così si spiega anche l’atteggiamento dell’assessore Icardi.

E dire che il progetto dell’ospedale unico di Ornavasso era già piuttosto avanti quando nel 2019 la maggioranza a Palazzo Lascaris ha cambiato colore. Nel 2017 una delibera del Cipe aveva assegnato alla Regione 60 milioni provenienti dai fondi Fsc e l’anno successivo la stessa Regione aveva integrato con 16 milioni di fondi propri. L’anno successivo è arrivata anche l’ipotesi di un finanziamento Inail. Tutti passaggi che venivano fatti in accordo con gli enti locali dopo che, il 23 novembre del 2015 (quasi otto anni fa) era stato approvato un Protocollo d’intesa tra Regione, Comuni di Domodossola, Omegna, Ornavasso e Verbania e la Conferenza dei sindaci dell’Asl del Vco che avevano convenuto sull’ubicazione a Ornavasso del nuovo ospedale.

Con l’approdo del centrodestra nel parlamentino piemontese quattro anni di lavoro sono finiti al macero. I 76 milioni stanziati da Governo e Regione sono stati utilizzati per l’emergenza pandemica e oggi siamo di nuovo al punto di partenza. Il responsabile politico è considerato unanimemente Alberto Preioni, capogruppo della Lega a Palazzo Lascaris, ossolano doc, fiero oppositore dell’ospedale di Ornavasso. Contro di lui si sono schierati non solo sindaci di centrosinistra ma anche molti di centrodestra a partire dal primo cittadino di Domodossola Lucio Pizzi. All’evento per i 50 anni di Confindustria Piemonte anche la cardinalessa della sanità piemontese Mariella Enoc si è espressa contro la scelta di rattoppare due vecchi ospedali, rinunciando alla possibilità di realizzarne uno nuovo, più moderno ed efficiente, in grado di rappresentare un’eccellenza del territorio, in barba alle piccole consorterie locali.

“Il recupero totale dei due ospedali di Domodossola e Verbania e la cancellazione dell’ospedale unico di Ornavasso, già autorizzato da Inail 4 anni fa è una decisione sbagliata, che comporterebbe una spesa maggiore in barba a tutti gli atti regolatori che prevedono un solo ospedale di primo livello su questo territorio (DM 70 prevede un bacino di utenza di 195mila persone – e la famosa DGR 1-600). Il tutto usando come finanziamento l’articolo 20 per 200 milioni che di fatto vengono sottratti ad altri territori del Piemonte” attacca il capogruppo del Pd Raffaele Gallo. Poi prosegue: “Perché Icardi se ne lava le mani? Forse perché hanno manifestato la propria contrarietà a questa scelta sia l’assemblea dei sindaci del Vco sia l’Ordine dei medici?”.

Qui la delibera della Giunta

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