DIRITTI & ROVESCI

"Ci prende in giro e nega i diritti", Appendino all'attacco di Roccella

La deputata M5s che, da sindaca, fece le prime iscrizioni dei figli di coppie gay, contro il governo. Per la ministra "non si diventa genitori per contratto" e propone come soluzione la stepchild adoption. Non c'è nessuna discriminazione

Non vuole entrare nel merito delle decisioni dei giudici ma il pensiero del ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella è chiaro: “In Italia si diventa genitori solo in due modi, o per rapporto biologico o per adozione. Lo ha ribadito anche la Cassazione. La genitorialità per contratto in Italia non esiste”. All’indomani del caso di Padova sulla impugnazione delle trascrizioni all’anagrafe dei bambini di 33 coppie di mamme la polemica non si placa e opposte fazioni si rinfacciano l’accusa di avere sul tema un approccio ideologico. “Smetta di prenderci in giro: il governo discrimina i bambini delle famiglie arcobaleno per pura ideologia”, attacca Chiara Appendino che da sindaca di Torino si è distinta proprio per le prime iscrizione all’anagrafe cittadina di figli di coppie omogenitoriali.

L’invito del ministro Roccella è, invece, a seguire la procedura già in vigore della stepchild adoption, sui cui si chiede: “Qualche anno fa veniva richiesta a gran voce. Perché adesso non va bene più? Non è una procedura discriminatoria”. Qualora la famiglia sia già costituita una delle mamme perde la genitorialità per riacquisirla in seguito all’adozione. “È sicuramente un disagio e un dispiacere per l’adulto, ma non credo che i bambini si accorgeranno del cambiamento che probabilmente durerà pochi mesi. E nel frattempo nessuno escluderà la persona che hanno conosciuto come genitore dall'accompagnamento a scuola e dalle normali attività del bambino”, commenta Roccella.

Una “favola” per la deputata del M5s: “Un governo che si nasconde dietro alle sentenze perché' non ha il coraggio di approvare leggi chiare – spiega Appendino – è imbarazzante, ma in questo modo la ministra dimostra di non aver nemmeno letto la sentenza che usa come paravento. La Corte costituzionale non solo ha precisato che l’adozione in casi particolari non è sufficiente per il pieno riconoscimento dei diritti dei bambini, ma ha anche esortato il legislatore a intervenire per colmare questa lacuna. Inoltre, la ministra finge di non sapere che adottare un figlio invece di poterlo riconoscere direttamente per una famiglia omogenitoriale significa spendere soldi, energia e tempo e per lo Stato costi e ulteriore sovraccarico per la giustizia”. “Il tutto – aggiunge – con i bambini che nel frattempo restano in attesa dei loro diritti. Non solo: il suo collega Salvini ieri ha dichiarato che per quanto lo riguarda il bimbo viene adottato se ci sono una mamma e un papà, spingendosi quindi oltre nella negazione di diritti a queste famiglie che esistono e vanno tutelate. È inaccettabile”.

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