PALAZZO CIVICO

La Movida con le pattine

Fonometri per rilevare il rumore, più agenti di notte per i controlli e via i dehors a chi trasgredisce: approccio law and order del Comune di Torino. La città deve restare "frizzante" con una strizzatina d'occhio agli elettori anziani che vogliono dormire

A parole la giunta ha “cambiato l’approccio alla movida”, come ripete senza sosta l’assessora ai Giovani Carlotta Salerno. Nei fatti, i quattro assessori di Torino che si sono presentati insieme al sindaco all’evento Mover la movida sembrano più concentrati sull’aspetto della sicurezza e del rispetto dei decibel. All’Off Topic di Torino va in scena una commedia in due atti.

I saluti spettano al sindaco Stefano Lo Russo, che parla di “un primo tassello” per “una Torino frizzante fresca e movimentata” ma che “allo stesso tempo garantisce il diritto al riposo”. Poi, nella prima parte, i ricercatori (lo studio è finanziato dalla Compagnia di San Paolo) presentano i dati sui luoghi maggiormente vissuti di notte a Torino. Il gruppo Visionary ha curato un meeting con cento under 25 che hanno chiesto di non presentare più la notte come un problema, tariffe notturne agevolate per i mezzi pubblici, interventi per far diventare Torino la città delle 24 ore, anche sviluppando spazi polifunzionali da vivere in modo diverso di giorno e di sera, uscire dalle zone classiche del divertimento notturno spostandosi anche in altre aree, come viale Ottavio Mai, Parco Dora, la Colletta, la Pellerina e corso Novara. Il professore del Politecnico Loris Servillo è categorico su possibili nuovi spazi da dare alla vita notturna: “la movida è spontanea” e “non si può decidere a tavolino” gli spazi in cui convogliarla. Tradotto: li scelgono le persone, non la politica. Fin qui le richieste dei giovani e le analisi dei ricercatori.

Nella seconda parte dell’happening, quando parlano i quattro assessori del tavolo che si occuperà di governare la notte torinese, il tono cambia notevolmente e l’argomento principale diventa come ridurre i disagi per i cittadini che la movida la subiscono. Il responsabile del Commercio Paolo Chiavarino parla di una dimensione minima per aprire i locali in certe aree, e paventa la possibilità di togliere i dehors a chi fa troppo rumore o non rispetta le regole. Sempre sul rumore, la collega Chiara Foglietta propone l’installazione dei fonometri per monitorarlo. Gianna Pentenero invece riferisce di un’interlocuzione col ministro dell’Interno Piantedosi per avere più vigili urbani, in modo da intervenire in modo più tempestivo anche se “tutte le richieste dei cittadini vengono evase”. Insomma, manca solo l’esercito, altro che frizzantezza. D’altronde la città invecchia, e così anche gli elettori.

print_icon