CLUB D'ITALIA

Aci holding, altolà dei sindacati

Resta tesa la situazione nell'Automobile club d'Italia. Dopo la rivoluzione imposta dal presidente Sticchi Damiani la dura reazione di tutte le organizzazioni. L'annuncio in una nota unitaria: "Andremo alla Corte dei Conti e all'Agenzia delle entrate"

I sindacati dicono no alla trasformazione dell’Aci in una holding. Dopo il conferimento a Ventura Spa delle quote di una serie di società controllate dall’Automobile club d’Italia, tra cui la Sara Assicurazioni che ne sosteneva il bilancio grazie ai suoi dividendi, di fatto la vecchia Aci è stata svuotata e a rischio ci sono non solo le attività ma anche i posti di lavoro. E non sono pochi se si tiene conto che Aci ha 2.700 dipendenti cui si aggiungono quelli delle società collegate e di Aci Sport.

In una nota unitaria, tutte le organizzazioni hanno espresso “forti perplessità in ordine all’intera operazione”, mettendo in dubbio che il presidente Angelo Sticchi Damiani “abbia avuto le necessarie e preventive autorizzazioni”, a partire dall’Ivass – l’Istituto sulla vigilanza delle Assicurazioni – e dall’Agenzia delle entrate e annunciano un accesso agli atti per conoscere i contorni della vicenda. La nota è firmata dai delegati di Cgil, Cisl, Uil, Confintesa, Confsal, Usb e Flp a sottolineare l’unità d’intenti di tutte le sigle sindacali.  

Il 27 giugno scorso il Consiglio generale ha dato il via libera (a maggioranza) a un’operazione che ha portato al conferimento del 25,8% di Sara Assicurazioni e della totalità di Aci Global Servizi e Aci Vallelunga (per un valore patrimoniale complessivo di 200 milioni di euro) in Ventura Spa. In Aci per ora resta il patrimonio immobiliare, gestito da un’altra società, Progei, e le attività sportive. Un’operazione che i sindacati “sottoporranno alle autorità di controllo – annunciano nel comunicato – e quindi in primis ai ministeri controllanti di Aci, alla Corte dei Conti e anche ad altri soggetti pubblici interessati”. La battaglia continua.