EDILIZIA SANITARIA

Slitta la gara, si allungano le rate. Rebus costi su Città della Salute

Imprevista manovra per "arginare" i tassi di interesse. Prolungato di due anni il partenariato-pubblico privato. Bando rinviato a settembre. L'allarme del Pd: "Aumenterà la spesa di parecchi milioni". E chiede un'informativa urgente dell'assessore

Un prolungamento di due anni della durata della concessione prevista dal partenariato pubblico privato per la realizzazione della Città della Salute di Novara, per assorbire l’aumento dei tassi di interesse sui prestiti senza toccare il valore complessivo dell’opera. È quanto è stato deciso oggi dal Comitato di vigilanza sull’opera riunito al grattacielo della Regione e al quale hanno partecipato, tra gli altri, il direttore regionale della Sanità Antonino Sottile, il sindaco di Novara Alessandro Canelli, il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi, il direttore dell’azienda ospedaliera Maggiore della Carità, Gianfranco Zulian e il responsabile del procedimento Mario Tambornino

L’inattesa novità nel percorso pluridecennale della Città della Salute, per la quale è in corso la gara d’appalto con una imminente scadenza per la presentazione delle offerte fissata il 5 agosto, è dovuto alla scelta stabilire un adeguamento ai tassi di interesse del quadro economico e finanziario. Nella stessa riunione è stato, inoltre deciso che prolungare i termini per la presentazione delle offerte dal 5 agosto al 30 settembre 2023. 

La decisione ha, tuttavia, sollevato più di una perplessità sul fronte dell’opposizione che pone l’attenzione su una presunta contraddizione circa l’aspetto finanziario. “Apprendiamo con preoccupazione dell’ennesimo slittamento della scadenza per la presentazione delle offerte relative alla Città della Salute di Novara e anche dell’aumento dei costi”, si legge in una nota del segretario regionale del Pd Domenico Rossi, consigliere novarese a Palazzo Lascaris. 

Dai banchi dem si fa notare come ciò avvenga “nonostante quanto dichiarato dal presidente Alberto Cirio”, circa il mancato rincaro dei costi. “Pagare 22.380.000 euro per 19 anni, invece che per 17, significa un costo reale maggiore di 44 milioni di euro – rimarca il Pd –. Ma il partenariato pubblico- privato non è un mutuo e il tasso di interesse non è l’unico elemento da valutare nel piano economico-finanziario. Che cosa succederà nei prossimi anni qualora si dovesse di nuovo abbassare il costo del denaro?”, chiede il Pd che sul caso anticipa la richiesta di un’informativa urgente dell’assessore Luigi Icardi in commissione Sanità.

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