ALLA RESA DEI CONTI

I revisori bocciano il bilancio,
ma la destra se ne frega

"Per noi conta solo il giudizio della Corte dei conti" dice l'assessore regionale Tronzano secondo cui i tecnici "non firmano per non prendersi responsabilità". I giudici di via Bertola si esprimeranno giovedì. In aula Marello (Pd) e Sacco (M5s) attaccano la giunta

Via libera all’assestamento di bilancio della Regione Piemonte, peccato che il collegio dei revisori di Palazzo Lascaris abbia dato parere negativo sul documento votato in aula. Secondo i revisori interni si tratta di un assestamento che “non dà atto in modo esplicito del permanere degli equilibri generali di bilancio”, si legge nella relazione firmata dalla presidente Elisa Venturini e dai revisori Olivia Cutone e Pietro Boraschi.

Ma il custode della cassaforte regionale Andrea Tronzano non è per nulla preoccupato: “L’unico giudice che conta per noi è la Corte dei conti”, dice secco rispondendo alle opposizioni che rilanciano i rilievi dei revisori. “Noi aspettiamo il parere dei giudici contabili giovedì, come tutti gli anni. Dopodiché, se ci saranno delle modifiche da fare le faremo con la variazione di bilancio”, ovvero dopo l’estate.

“L’interlocuzione coi revisori va fatta prima, non dopo aver votato”, lo aveva sfidato il consigliere Pd Maurizio Marello, sottolineando che secondo quanto dicono i tecnici di Lascaris “non ci sono certezze, in particolare sulle entrate”. Il 5 Stelle Sean Sacco ha messo l’accento sui rilievi dei revisori sul fondo contenzioso, del valore di 24 milioni, una posta che deve essere aggiornata rispetto al bilancio previsionale di aprile. Contestazioni che l’assessore liquida senza pensarci troppo: “Non ho voglia di fare polemica, aspetto il giudizio di giovedì”. Secondo lui i revisori “non firmano per non prendersi responsabilità finché non arriva il giudizio di parifica della Corte”. Una parifica che la Regione finora ha sempre centrato. Era successo anche l’anno scorso, racconta l’assessore, quando come quest’anno, in attesa della Corte, i revisori non avevano dato il loro via libera.

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