Corna vip

Dicono che... neppure incrociando le migliori penne della commedia all’italiana con quelle dei giallisti britannici sarebbe uscita la trama di quanto andato in scena ieri sera in una villa della collina torinese. Lui, finanziere con relazioni di alto rango, rampollo di agiatissima famiglia di banchieri, invita una cinquantina di amici à la page; dal palco su cui salirà la vista è quella della Torino che conta (i soldi). Lei, avvenente prezzemolina figlia di noto professionista recentemente scomparso, esperienze politiche grilline e poi col centrodestra, traduce l’immagine charmant e rampante di cui inonda i social in una presenza discreta e ansiosa dell’annuncio di lui. Che, quando giunge scatena applausi e auguri, come si conviene a futuri sposi, tanto più dopo costretta attesa per lui fino a poco giuridicamente legato. Lei, lacrime di gioia che scendono e l’arrampicata che sale ulteriormente, lo raggiunge, lo abbraccia. Lui, coup de théatre, riferisce di tresche con altri, allude a relazioni con un misterioso avvocato. Finoa raggelare la platea rivelando la mefistofelica trama e il perfido finale “Non la sposo. Le dono il regalo più prezioso: la libertà”. E ci sarebbero pure immagini eloquenti del tradimento. Si vendetta, tremenda vendetta. Un po’ un personaggio uscito da Arthur Conan Doyl, un po’ Renzo Montagnani (“Astuto come un cervo? Semmai astuto come una volpe. Sì ma la volpe 'un ci ha mica le corna”), Lui conclude la festa tra l'imbarazzo degli ospiti. Lei ancora in lacrime, stavolta di dolore, quasi sviene. Presto i sali, avrebbe detto una dama nel feuilleton. Invece, riscendendo dalla collina, era tutta un’impepata.

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