RETROSCENA

Porchietto riparte dalla Regione,
posto nel listino per l'ex assessore

Sfumato lo scranno di Montecitorio il neo segretario Tajani starebbe pensando a lei per il 2024. Non nella lista di Forza Italia per evitare di scombinare i piani degli uscenti. Sarà la futura vicepresidente? "Sì se Cirio si iscrive a FdI", maramaldeggiano i meloniani

Dopo essere finita in lista alle politiche in una posizione (riservatale dal generoso ostracismo dell’allora amazzone plenipotenziaria di Arcore Licia Ronzulli) da cui neppure Houdini sarebbe riuscito a uscire, va spiegando come un mantra di “non essere interessata a candidature”. Invece, per l’ex parlamentare di Forza Italia Claudia Porchietto, potrebbe aprirsi la strada verso un ritorno in Regione, dove in passato è stato per breve tempo capogruppo azzurro e poi assessore al Lavoro. E, facendo la punta alla matita, a ben vedere non tradirebbe il suo professato intento giacché più che di una candidatura, la sua presenza nel listino del presidente, sarebbe in sostanza una nomina. Dall’alto, perdipiù.

Tra le smentite di rito da parte della diretta interessata, filtra infatti l’immancabile retroscena di un piano che parte da lontano, almeno da quel tentativo senza speranza di mantenere lo scranno a Montecitorio, e potrebbe realizzarsi quando si tratterà di metter giù l’elenco di coloro che, senza dover andare a caccia di preferenze, entreranno a Palazzo Lascaris in caso di vittoria del candidato governatore.

Aveva accusato la botta con stile, la commercialista e imprenditrice passata alla politica ormai anni fa dalla presidenza dell’Api, l’associazione delle piccole imprese, dopo la corsa disperata e quasi impossibile per un bis alla Camera, prezzo pagato alla sua fedeltà a Silvio Berlusconi. Fedeltà un tantino travagliata visto che a poche ore dalla chiusura delle liste elettorali pareva cosa fatta il passaggio in Azione di Carlo Calenda, al seguito dell’amica Mariastella Gelmini. Volitiva a dosi industriali, ambiziosa e sensibile alle lusinghe, nel corso degli anni si è alienata qualche simpatia proprio per la sua inclinazione a proporsi per ogni incarico: da sindaco di Torino a presidente della Regione, a sottosegretario. A settembre di un anno fa la battuta d’arresto. Un quasi addio alla politica, certo non alle materie che ne hanno sempre accompagnato e segnato l’azione. Meno di un mese fa ha preso il posto dello scomparso Rodolfo Zich alla guida del cluster tecnologico SmartCommunitiesTech, riferimento nazionale che promuove progetti di innovazione e soluzioni tecnologiche.

Nel frattempo, un occhio alle vicende del partito e un orecchio alle dinamiche interne dopo la dipartita del fondatore, non senza risparmiare panegirici in favore di colui che di Forza Italia ha preso le redini, salutandone con calore e splendenti auspici la nomina a segretario. “La miglior scelta che potessimo fare. Serietà, competenza e passione. Così Antonio saprà tenere in alto i valori che abbiamo sempre rappresentato. Nel nome della rotta che ha sempre tracciato il Presidente Berlusconi”. Affermazioni che già solo per essere state espresse meriterebbero un premio. E sarebbe proprio il “superfluo” Antonio Tajani che nella sua veste di esecutore testamentario (politico) del Cav. – più propriamente becchino di FI, secondo i detrattori interni – a volere risuscitare Porchietto in Regione. Ne avrebbe già parlato con Alberto Cirio, conscio del fatto che di una discesa in campo a suon di preferenze dell’ex deputata sarebbe vittima designata l’attuale assessore al Bilancio Andrea Tronzano, un tempo di lei pupillo, poi assai meno.

Da qui l’idea del listino, con il ticket azzurro di genere composto con l’attuale assessore (esterno) ai Trasporti Marco Gabusi al quale il governatore non intende per nessuna ragione rinunciare, ma che non può certo contare sul bacino elettorale forzista del suo Astigiano. Sempre che nelle dinamiche della coalizione, Cirio riesca a trovare entrambe le caselle disponibili. Per dare l’idea del clima che già si respira un bel po’ di mesi prima del voto a chi ha prospettato l’ardita ipotesi (che pure circola) di Porchietto vicepresidente, da Fratelli d’Italia viene risposto che non ci sarebbe alcun problema, purché il governatore si iscriva al partito di Giorgia Meloni. Incredibile? Chissà.

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