TRAVAGLI DEMOCRATICI

Il Pd fa la "festa" a Lo Russo,
guest star l'odiata Appendino

L'arcinemica del sindaco di Torino invitata alla kermesse democratica che si apre il 2 settembre. Lei si fa desiderare, Ruffino (Azione) declina, i Moderati fanno i pesci in barile. Per fortuna c'è Cecilia Strada a parlare di migranti, così da perdere quei quattro voti rimasti

Era stato il baluardo eretto dall’allora segretario Mimmo Carretta contro ogni ingerenza dei dirigenti nazionali bramosi di officiare il matrimonio con il Movimento 5 stelle all’ombra della Mole, ora la Federazione del Pd di Torino stende un tappeto rosso a Chiara Appendino pur di averla alla Festa dell’Unità (e soprattutto alleata alle regionali). È lei ora la più amata dai democratici, che dopo averle fatto la guerra per cinque anni e addirittura averla portata in tribunale con l’esposto di Stefano Lo Russo sul presunto falso in bilancio da cui è uscita assolta in via definitiva, la corteggiano e blandiscono. Come cambiano i tempi. Lo stesso Lo Russo che puntava il dito contro il Chiappendino e batteva i pugni per l’atteggiamento così comprensivo dell’allora governatore Sergio Chiamparino nei confronti della sindaca, adesso fa pappa e ciccia (c’è chi usa ben più forbite locuzioni) con Alberto Cirio infischiandosene dei malumori all’interno del Pd a partire dal gruppo regionale.

È il cielo capovolto sulla testa di un partito pronto a tutto pur di giocarsela almeno contro questo centrodestra arrembante, nonostante le polemiche attorno ad alcuni uomini (e donne) vicini a Giorgia Meloni. La Festa dell’Unità nel capoluogo piemontese sarà tra il 2 e il 18 settembre, domenica 10 sarà il giorno del primo cittadino, mentre è ancora da individuare la data per la parlamentare pentastellata, numero due di Giuseppe Conte, cioè colei che avrà l’ultima parola su strategie e alleanze in Piemonte. Si fa desiderare e ancora non ha confermato la sua presenza ma solo una generica “disponibilità”.

Potrebbe essere lei la guest star di un’edizione sottotono, con un partito per la prima volta all’opposizione e quindi senza lo stuolo di ministri e sottosegretari a far passerella. Sempre in ottica regionali un invito è partito anche alla volta di Daniela Ruffino, deputata di Azione, che tuttavia è intenzionata a declinare, e alla coordinatrice cittadina dei Moderati Carlotta Salerno, la quale ci andrebbe di corsa, però aspetta di sapere da Mimmo Portas cosa rispondere.

Per il resto la solita solfa: il 7 settembre c’è Stefano Bonaccini, il 15 la segretaria Elly Schlein. Il 3 settembre il sindaco di Bergamo Giorgio Gori viene “affogato” in un dibattito con altre cinque persone su famiglie e politiche pubbliche, mentre l’8 è la volta di Roberto Speranza e Daniele Valle, costretti ad anticipare di un giorno perché il 9 era l’unico in cui era disponibile Andrea Orlando. A conferma delle voci di una sua possibile candidatura alle europee ecco anche Cecilia Strada, figlia di Gino il fondatore di Emergency, che il 14 settembre parlerà di immigrazione e città multiculturale.

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