ECONOMIA DOMESTICA

Il turismo vola e vale (10% del Pil). Langhe uber alles, boom dei musei

Il ritorno in massa degli americani (+50%) in Piemonte. Sale l'interesse per casata Savoia e Risorgimento. A settembre colpo di coda con Cheese e Douja d'Or. L'obiettivo di Cirio: entro fine 2024 far crescere il valore del comparto. E non solo nell'enogastronomia

Il turismo in Piemonte vola. E vale. Per capirlo basta un numero: il 2023 registra un +22% nei primi sei mesi dell'anno rispetto al 2022. I numeri diffusi da VisitPiemonte testimoniano un’economia turistica in ottima salute e con buoni feedback, come prova l’indice di gradimento che in Piemonte si attesta a 87,3 su 100, superiore alla media italiana ferma a 86,7. E chi registra un dato leggermente inferiore, come il sistema delle Langhe con un +10-11% rispetto all’anno scorso, lo giustifica col fatto che già nel 2022 c’era stata “una crescita enorme” che quest’anno non si è arrestata ma prosegue il proprio trend positivo.

Nella punta di diamante del turismo enogastronomico piemontese, cosi come nelle altre località regionali, capoluogo in testa, si segnala un gradito ritorno: quello degli americani, che nel 2022 avevano ancora molte difficoltà a viaggiare e invece quest'anno registrano un +50% di presenze sullo scorso anno.

La novità di quest'anno a Torino e provincia è il boom dei musei: l’Osservatorio culturale del Piemonte conta 2,8 milioni di ingressi nel primo semestre dell’anno, una crescita monstre del 46% rispetto al 2022 e del 9% rispetto al 2019, quindi notevole guardando anche ai numeri pre-Covid. Oltre al Museo Egizio che supera il mezzo milione di visitatori e al Museo del cinema che si attesta a 355.979 ticket staccati, è da notare l’impennata dei Musei Reali, che toccano i 324.284 ingressi. La casata reale tira, lo testimonia anche la crescita delle visite alle tombe dei Savoia che passano dai 21mila ticket dei primi sei mesi del 2019 ai 57mila di quest'anno. Ma anche il Risorgimento italiano vede una crescita d'interesse nel pubblico: rispetto a quattro anni fa le visite a Palazzo Carignano (sede del Museo del Risorgimento) sono raddoppiate, passando dalle 11mila del primo semestre 2019 alle oltre 22mila dei primi sei mesi del 2023.

Tornando al sistema Langhe, qui la buona notizia è che i turisti sono stati poco toccati dai rincari. La clientela principale, oltre a quella americana, viene da nord Europa, Francia, Svizzera, Germania e Benelux, e non mostra contrazioni nel budget. Le prospettive per l’autunno sono buone anche per via delle numerose manifestazioni in programma: su tutte Cheese, il festival di Slow Food che sarà a Bra dal 15 al 18 settembre. Settembre sprint anche per Asti, che oltre al Palio del 3 settembre attende la Douja d’Or, festival del vino centrato sul Barbera che animerà la città dall'8 al 17 settembre. Poi sarà il momento della Fiera del tartufo bianco di Alba che durerà due mesi, dal 7 ottobre al 3 dicembre.

Sono gli investimenti fatti dalla Regione anche durante il Covid che ora vengono ripagati, sostiene il governatore Alberto Cirio, secondo cui “l’aumento degli arrivi dall’estero conferma che il nostro territorio è un’eccellenza turistica a tutto campo”. Cirio, che in Regione ha cominciato nel 2010 come assessore proprio al Turismo, ha un obiettivo dichiarato: portare il turismo a valere il 10% dell’economia regionale entro la fine del 2024. Nel caso, potrà festeggiare il traguardo proprio all’inizio di un suo eventuale secondo mandato.

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