OBITUARY

Morto Bajardi, l’uomo del Cremlino.
Tra i "padri" della Regione Piemonte

Iscritto al Pci dal 1944, è stato partigiano e dirigente di partito. Dal 1975 al 1980 assessore regionale ai trasporti e vice presidente, nel successivo mandato è stato il vero artefice del sistema sanitario (e della rete di potere della sinistra). Aveva 97 anni

Non poteva che nascere il primo maggio uno come Sante Bajardi, classe 1926, una vita «dedicata tutta ai lavoratori delle fabbriche», come scrisse nella sua felice biografia Dal dire al fare. Ricordi di un uomo impegnato (Impremix).

Nato a Torino in Barriera di Nizza, quartiere a sud-est della città, da padre siciliano e madre trentina, dopo l’infanzia passata tra i giochi in riva al Po e nei prati del Valentino, la frequentazione della scuola elementare “Silvio Pellico” di via Madama Cristina e quella di avviamento professionale di via Finalmarina al Lingotto (“da ragazzino mi piaceva costruire con i compagni gli strumenti dei nostri giochi e nella scuola conobbi l’importanza di imparare a maneggiare correttamente il legno e il ferro”) conobbe a 14 anni la fabbrica. Giovane operaio metalmeccanico alla Opem, azienda elettromeccanica che lavorava essenzialmente per le ferrovie e la società telefonica Stipel, studiava di sera e si diplomò all’Istituto Amedeo Avogadro. Durante la Seconda guerra mondiale partecipò alla Resistenza nelle file della 10° Brigata Sap Garibaldi “Antonio Gramsci” della Barriera di Nizza e, terminato il conflitto, collaborò nel dopoguerra con l’amministrazione cittadina, attraverso le organizzazioni giovanili unitarie.

Nel 1948 è segretario della 25° sezione del Pci di Torino. Nel 1949 è responsabile di zona a Barriera di Milano. Alla fine del 1949 frequenta la scuola centrale per i quadri. Dal 1950 al 1955 è responsabile Pci di Ivrea. Dal 1955 al 1957 è a capo del partito di Pinerolo. Dal 1957 al 1960 frequenta la scuola quadri di Mosca. Dal 1961 al 1963 è responsabile della federazione torinese del Pci. Nel 1964 è al vertice del Comitato cittadino del Pci di Torino. Dal 1965 al 1975 è membro della segreteria del Comitato regionale. Dal 1975 al 1980 è assessore regionale ai Trasporti e vicepresidente della Regione Piemonte. Dal 1980 al 1985 è assessore alla sanità sempre della Regione.

Nell’archeologia della politica torinese, Bajardi, è sinonimo di “Cremlino”, come scrisse qualche anno fa Marco Travaglini in una recensione delle sue memorie. Non lo storico e monumentale edificio di Mosca, ma le case costruite delle cooperative rosse in Lungo Po Antonelli attorno agli anni Sessanta, dove Bajardi andò ad abitare con la sua famiglia. Lì, in quel complesso edilizio, si davano indicazioni quartiere per quartiere, sezione per sezione, sulle liste elettorali della Falce e martello di Torino e provincia. In quelle circostanze, il “Cremlino”, infatti, si trasformava in una sorta di “centro di potere” extraterritoriale del Pci, lontano da orecchie indiscrete della sede di partito situata fino agli anni Novanta in via Chiesa della Salute 47, in Borgo Vittoria. Insomma, al “Cremlino” si decidevano “le cinquine” dei nomi, le preferenze da segnare sulle schede elettorali, ossia si pianificava il destino dei candidati comunisti e, di riflesso, anche le composizioni delle segreterie politiche locali. Un lavoro certosino e raffinato di prospettiva politica e amministrativa. E su quella base Bajardi costruì la sua rete di potere nell’organizzazione di partito – fu per decenni uomo forte, politico di apparato, ascoltato e, per alcuni versi, temuto – e nell’amministrazione.

Nel 1964 iniziò a Grugliasco, come capogruppo del Pci, la sua importante esperienza amministrativa. Nel 1970 venne eletto consigliere provinciale a Torino e nominato capogruppo del suo partito. Dal 1975 al 1980 ricopre gli incarichi di vicepresidente della Giunta regionale del Piemonte e di assessore regionale ai Trasporti e alle opere pubbliche. Nel 1980 è nominato assessore alla Sanità, incarico che ricoprirà per l’intera legislatura nelle giunte presiedute da Ezio Enrietti e Aldo Viglione. Terminato l’impegno regionale, durato un intero decennio, dal 1985 al 1992, venne eletto in Consiglio comunale a Torino dove collaborò strettamente con Domenico Carpanini. Nel 1990 contribuì alla fondazione del Cipes Piemonte, il Centro d’Iniziativa per la Promozione della Salute e l’Educazione Sanitaria. Bajardi può essere annoverato, a buon titolo, tra i “padri fondatori” dell’istituzione regionale.

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