CINQUE CERCHI

Bob a Cesana, il Governo risparmia.
Ma Malagò vuole andare in Austria

La Fondazione XX Marzo sta mettendo a punto il progetto per sistemare la pista valsusina e rientrare nella partita delle Olimpiadi del 2026. Il presidente Avato: "Costi assai minori rispetto a Cortina". Perché il numero uno del Coni spinge per andare all'estero?

All’inizio della prossima settimana la Fondazione XX Marzo presenterà il progetto per il recupero della pista da bob di Cesana. Un piano certificato con costi asseverati e tempi certi in grado di stanare anche i più strenui sostenitori della soluzione austriaca o svizzera in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. “Stiamo lavorando al piano di fattibilità e non possiamo anticipare cifre o date: ma il percorso per il recupero appare assolutamente fattibile” dice Francesco Avato, ex sindaco di Bardonecchia oggi a capo della fondazione che gestisce il patrimonio postolimpico. Nel dossier olimpico presentato ormai cinque anni fa da Chiara Appendino, la risistemazione della pista da bob prevedeva una spesa di 34 milioni di euro. Meno della metà rispetto agli 80 che il Governo era pronto a finanziare per quella di Cortina. Quella cifra, infatti, era la base d’asta della gara che andò deserta. Secondo fonti vicine al progetto che è in fase di ultimazione, quella cifra (34 milioni) potrebbe addirittura essere ulteriormente limata, a dimostrazione di quanto sia economicamente sostenibile la strada che porterebbe bob, slittino e skeleton in Piemonte. A quel punto dovrà essere il presidente del Coni Giovanni Malagò a spiegare perché preferirebbe andare a Innsbruck, in Austria.

Lo stato della struttura? “Abbiamo indicazioni molto positive circa l’impianto di refrigerazione e anche la pista è messa bene – risponde Avato –. Quello che posso dire è che dagli accertamenti viene fuori un quadro positivo per la causa del recupero”. Anche i tempi sarebbero favorevoli, “considerato che nel progetto Cortina si prevedeva una realizzazione in 807 giorni, quindi impianto concluso nelle ultime settimane del 2025. Quel che riusciremo a fare a Cesana è invece molto compatibile con le Olimpiadi, sul quando non posso dire niente ma ripeto: è un dato molto confortante”.

Sul come finanziarlo invece appare complessa l’ipotesi di sfruttare quel che rimane del cosiddetto tesoretto olimpico, cioè le risorse messe a disposizione dalla legge 65/2012 fortemente voluta dall’allora parlamentare Stefano Esposito. Dei 75 milioni complessivi disponibili su quel fondo e destinati a opere di riqualificazione degli impianti olimpici, 57 sono già stati spesi o sono in procinto di essere spesi per opere concluse o in via di realizzazione. Ne rimangono una ventina scarsi che comunque sono già stati assegnati. Difficile a questo punto distrarli da quei progetti per investirli sulla pista da bob. Ci sarebbe la rivolta dei comuni dell’alta Valsusa e i tempi rischierebbero di dilatarsi. 

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