POLITICA & SANITÀ

Sanità, il gattopardo tra i direttori. Cosa (non) cambierà ai vertici

Tra un mese la decisione su poltrone importanti. Cala il borsino di La Valle per Azienda Zero dove potrebbe restare Picco. Si libera il posto all'Asl di Torino. Dall'Occo acclamata alla To3. Commissione di valutazione al lavoro per il nuovo elenco di manager

Sembra spuntare il gattopardo dietro le imminenti nomine ai vertici di importanti aziende sanitarie del Piemonte. Lasciar credere di voler cambiare tutto, per non cambiare niente. O poco. L’ipotesi si rafforza giorno dopo giorno verso la scadenza, a fine anno, degli incarichi al vertice di Città della SaluteAsl Città di TorinoAsl To3 e Azienda Sanitaria Zero.

Un mese di tempo per la giunta presieduta da Alberto Cirio per decidere sostituzioni o riconferme, ancora meno tempo per la commissione incaricata di valutare i manager che hanno chiesto di essere inseriti nell’elenco regionale degli idonei al ruolo di direttore generale. Presieduta da Paolo Tofanini e composta dal presidente della Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte OrientaleGianluca Gaidano e dall’esperto dell’Agenas, il dirigente medico Antonio Fortino, la troika sta già lavorando da giorni e ha esaminato una buona parte dei circa cento manager, tra i quali ci sono oltre ai direttori in carica e dirigenti che operano in Piemonte anche non pochi manager che arrivano da altre regioni. 

Come al solito la maggioranza è composta da lombardi, ma non sono pochi coloro che provengono dal Sud, confermando una certa riconquistata attrattività della sanità piemontese per chi ambisce a ruoli di vertice. Tra un certo numero di bocciati e molti promossi, il lavoro della commissione ha una tabella di marcia molto rapida, dettata proprio dalla necessità, per la giunta regionale, di avere l’elenco degli idonei in tempo utile per scegliere e nominare i direttori generali delle quattro aziende in scadenza, considerato che il resto di Asl e Aso vede incarichi di durata più lunga. Se, come nelle precedenti selezioni anche in questa gli aspiranti direttori possono indicare quali aziende o il genere (AslAsoAou) preligono, la novità arriva dalla presenza nell’elenco dei posti di quello, assai importante e ambìto, dell’Azienda Sanitaria Zero.

Attualmente guidata in veste da commissario da Carlo Picco, il quale di fatto l’ha anche costruita attingendo personale dalle varie aziende della regione e avviando un numero notevole di competenze, la Super Asl non è un mistero faccia gola al direttore generale della Città della Salute Giovanni La Valle, il quale in un’ipotesi ritenuta assai poco praticabile continuerebbe a restare alle Molinette occupando di fatto due poltrone importanti, ma altrettanto impegnative. In passato presenza fissa agli eventi della Lega, in particolare dell’assessore regionale Fabrizio Ricca, La Valle è poi passato sotto l’ala di Fratelli d’Italia, trovando in un altro assessore, Maurizio Marrone, un fervido e attivo sostenitore delle sue ambizioni. Un sostegno senza dubbio di spessore, tanto più in vista dei futuri equilibrii nel caso di vittoria del centrodestra alle regionali del prossimo giugno, ma che a dispetto di quel che appariva fino a qualche settimana fa oggi si presenta meno granitico e compatto all’interno dello stesso partito di Giorgia Meloni in Piemonte. E non ha certo giocato a favore del direttore di Città della Salute, la sua partecipazione alla cena organizzata da Salvatore Gallo, ex ras socialista nella Prima Repubblica, padre di Raffaele, capogruppo del Pd in Consiglio regionale e dell’ingegner Stefano, direttore della struttura complessa di Ict e ingegneria clinica proprio nell’azienda diretta da La Valle. La presenza di quest’ultimo alla serata conviviale ha suscitato più di un’irritazione ai piani alti del grattacielo e non è escluso abbia suscitato più di una domanda tra i Fratelli.

Con un borsino tutt’altro che in ascesa, per il numero uno delle Molinette dove per sbloccare l’iter per il progetto del Parco della Salute è stata necessaria la nomina di un commissario, Marco Corsini, non sono pochi a prospettare un mantenimento dell’attuale ruolo, facendo calare le sue quotazioni per la direzione di Azienda Zero. E potrebbe essere, anche in questo caso, la continuità a far si che la Super Asl resti nelle mani di colui che l’ha materialmente messa in piedi, costituendo una squadra di dirigenti e funzionari distaccati da altre aziende, i quali non è affatto detto sarebbero pronti a restare nel caso di un cambio al vertice in un momento in cui, pur superato il rodaggio, la nuova struttura ha ancora necessità di assestarsi. 

Nell’eventualità di un passaggio di Picco da commissario a direttore, per il manager sarebbe scontato l’abbandono del timone di Asl Città di Torino, aprendo un’opportunità (anche per i mutati equilibrii politici) di prestigio, qual è il vertice della più grande azienda territoriale. E restando sul territorio, arriva proprio da quello attraverso molti amministratori locali l’appello alla Regione e alla diretta interessata affinché Franca Dall’Occo resti all’Asl To3. Considerata, ai piani alti della sanità piemontese, uno dei migliori direttori generali, profilo amministrativo ed esperienze in situazioni anche complesse, Dall’Occo era comparsa in alcuni ragionamenti come possibile nuovo irettore generale al Maggiore della Carità di Novara, al posto di Gianfranco Zulian dopo l’ennesimo intoppo sulla gara per la costruzione del nuovo polo sanitario. Ipotesi che pare, per ora, rientrata facendo apparire, quindi, ancora più probabile la riconferma della manager all’Asl To3. E aumentando le possibilità, per l’imminente giro di nomine, di una soluzione gattopardesca.

print_icon