CENTRODESTRA

FdI, avviso di sfratto dalle Atc

A pochi mesi dal voto l'assessore meloniano Marrone si presenta sotto la sede dell'agenzia delle case popolari guidata da Bolla (FI) per sostenere la protesta di alcuni inquilini. L'emendamento per trasformare gli enti in fondazioni e rafforzare il fedelissimo Pedrini

Le mani di Fratelli d’Italia sulle case popolari. C’è il partito di Giorgia Meloni dietro la protesta inscenata questa mattina da un drappello di inquilini a Torino, proprio sotto la sede dell’Atc di corso Dante. I conguagli sul riscaldamento da circa 2mila euro, che hanno raggiunto alcune centinaia di residenti, sono certo un bel fardello per chi dovrà pagarli, ma soprattutto rappresentano il casus belli per aprire la partita su quello che, con gli occhi del politico, non è altro che un enorme bacino elettorale. L’Atc del Piemonte centrale amministra e gestisce gli alloggi popolari dell’area metropolitana torinese: circa 28mila appartamenti (dei quali oltre 17mila nel capoluogo) abitati da 59mila persone. Inquilini in gran parte anziani, in condizioni di fragilità che vivono in quei quartieri un tempo rossi e oggi appannaggio della destra: Mirafiori Sud, Vallette, Falchera, Barriera di Milano, Borgo Vittoria, solo per citarne alcuni.

Andrebbe letta in questa prospettiva la partecipazione dell’assessore regionale Maurizio Marrone – che non ha le deleghe alla casa – alla protesta di questa mattina. I manifestanti (senza l’assessore) sono stati ricevuti dal vicepresidente dell’Agenzia Fabio Tassone (il presidente Emilio Bolla è arrivato a riunione ormai conclusa) e verranno ricontattati nei prossimi giorni. Bomba solo momentaneamente disinnescata. Secondo voci che rimbalzano da corso Dante a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale, Marrone, che vorrebbe portare al vertice delle case popolari il fedelissimo Maurizio Pedrini, che già a suo tempo aveva fatto nominare alla guida di Casa Atc Servizi Srl, società in house di Atc, e che poi ha fatto votare nei recenti congressi di Fratelli d’Italia per la guida del partito di Torino.

E non sfugge in questo contesto come finora FdI abbia avuto a Torino un ruolo marginale sulle case popolari. Il presidente Bolla, infatti, è espressione di Forza Italia, il vice Tassone è della Lega, lo stesso partito che esprime anche l’assessore competente, Chiara Caucino. Tutti loro sono stati scavalcati dall’iniziativa di Marrone che qualcuno già interpreta come una sorta di opa politica.

Nella frenesia di garantire, comunque vada, una poltrona di peso a Pedrini (Pedro o Pedrito, come viene familiarmente appellato negli uffici di corso Dante), l’assessore Marrone avrebbe addirittura predisposto una bozza di emendamento alla modifica della legge sulle case popolari, la cui discussione è iniziata ieri in Consiglio. Marrone vorrebbe presentare una proposta che punta a trasformare le attuali Atc in fondazioni proprietarie del patrimonio immobiliare e a costituire tre società per azioni, organismi che prenderebbero il posto delle attuali agenzie (Piemonte Nord, Piemonte Sud e Piemonte Centrale) per svolgere… gli stessi compiti che svolgono oggi. Una proposta di cui peraltro si era già discusso nella passata legislatura. Il tutto mentre il suo compagno di partito, Carlo Riva Vercellotti, si starebbe prodigando per tornare alla moltiplicazione delle Atc con lo sdoppiamento di quelle del Piemonte Nord. Insomma, pare un vero e proprio assalto, peraltro a pochi mesi dalle urne.  

Ma leggendo più a fondo la proposta di emendamento si scopre il vero obiettivo della manovra. Un apposito comma prevede infatti che “Nello svolgimento delle attività demandate loro dalla presente legge, gli enti gestori si avvalgono dei servizi offerti dalla società Casa Atc Servizi Srl, previa motivata valutazione, volta per volta, sulla congruità economica dell’offerta”. Un altro comma prevede che “Spetta in via esclusiva a Casa Atc Servizi Srl la gestione dei servizi informativi degli enti gestori al fine di garantirne la conformità rispetto alla normativa vigente nonché l'uniformità delle metodologie e delle procedure operative”. In pratica: con una legge regionale si decide che cosa dovranno fare le Atc trasformate, stabilendo, ora per allora, che per la gestione dei loro servizi dovranno fare riferimento a una società che, accidentalmente, è guidata dal segretario torinese di Fratelli d’Italia.