FIANCO DESTR

Terzo mandato, lo scazzo continua. Molinari: "Non ce lo vogliono dare"

Sempre più sfilacciati i rapporti tra Meloni e Salvini. Dopo il braccio di ferro sui trattori ora la premier si vendica sulla norma più cara al Carroccio, la "salva Zaia". Ma anche Tajani si dice contrario. E tocca al capogruppo alzare la voce

Se persino un tessitore come Riccardo Molinari si spazientisce e punta il dito contro gli alleati di Fratelli d’Italia è il segno di quanto i rapporti tra la Lega e il partito di Giorgia Meloni siano ormai lacerati e destinati a sfilacciarsi sempre di più fino alle urne di giugno. “FdI non vuole darci il terzo mandato per i governatori” è l’accusa del capogruppo a Montecitorio del Carroccio, intervistato a Start su Sky Tg24. “Noi – ha osservato – abbiamo già ottenuto un risultato importante” con l’approvazione di “una norma a cui lavoravamo da tempo che toglie il limite dei mandati nei comuni sotto i 5mila abitanti e lo estende a tre per quelli fino a 15mila. È chiaro che lo stesso principio lo vorremmo applicare anche ai comuni più grandi e alle regioni”.

Una tesi che si scontra con la freddezza sull’argomento della presidente del Consiglio, la quale ha già fatto sapere di non volere tanti piccoli (o grandi) podestà. Non è un mistero che la norma serva a Matteo Salvini per placare i governatori del Nord, a partire da quello del Veneto Luca Zaia che sta per concludere il suo secondo giro a Palazzo Balbi. Così com’è noto che Meloni vuole per sé la regione simbolo del leghismo padano. “Noi – ha proseguito Molinari – riteniamo che anche i sindaci di città più importanti e i presidenti di regione possano avere tre mandati. Anche perché tutti incensano il sistema di elezione diretta del sindaco, perché è il rapporto più diretto tra il voto e il cittadino, c’è un controllo democratico della base elettorale sul lavoro del sindaco e sono i cittadini a decidere se qualcuno ha lavorato bene o ha lavorato male. Il fatto che ci siano tre mandati – conclude – non mette a repentaglio la sicurezza delle istituzioni”.  

Il braccio di ferro prosegue e le recenti tensioni sulla gestione della protesta dei trattori non hanno fatto che aumentare la distanza tra i due alleati di governo. E mentre il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti sostiene che l’emendamento della Lega al decreto elettorale per il terzo mandato non abbia “i requisiti di necessità e urgenza che dovrebbero portare la politica a pronunciarsi in un senso o nell’altro”, il numero uno di Forza Italia Antonio Tajani boccia senza appello la richiesta del Carroccio: “Noi non siamo favorevoli al prolungamento del mandato ai governatori. Riteniamo giusto” che ci siano “due mandati” e “non è una questione che riguarda la Lega” ma è “per la tutela della democrazia e una garanzia di alternanza”. Salvini sembra sempre più isolato.

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