FINANZA & POTERI

Palenzona promette mari e Monti ma, beccato, farfuglia una smentita

Nega le manovre per portare il suo fedelissimo dalla Crt in Compagnia di San Paolo. E dà la colpa, ovviamente, a "ricostruzioni dei media inattendibili". Eppure per conferme basta chiedere a Unioncamere, Lega e FdI. Ora è Camionista di San Damiano ad honorem

Non foss’altro per la stazza, per Fabrizio Palenzona passare inosservato è impresa ardua. Quando poi a muoversi in combinata è un altro peso massimo sul ring della politica, qual è Guido Crosetto, è pressoché impossibile. Fatto sta che l’intesa tra il Camionista di Tortona e il Gigante di Marene per portare Antonello Monti dalla Fondazione Crt, dove attualmente siede nel cda, alla Compagnia di San Paolo nel futuro board, ha lasciato tracce talmente evidenti da non aver certo bisogno dei Ris di Parma. Lui, Palenzona, scoperto con le manone nel vasetto della marmellata, dopo aver cercato di affibbiare la paternità della candidatura del vercellese laureato in Agraria, gran frequentatore di sacrestie, prima a Unioncamere, poi alla Lega e infine a Fratelli d’Italia, ora smentisce

“La Fondazione Crt e il presidente, Fabrizio Palenzona, non influiscono in alcun modo nel processo delle nomine per il Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo. La candidatura di Antonello Monti è stata ufficialmente proposta dalla Conferenza Episcopale”, recita una nota di via XX Settembre. “Si tratta di dinamiche nelle quali Fondazione Crt non è in alcun modo coinvolta”, assicura. Può darsi la Fondazione in quanto istituzione, ma il suo attuale conducător più che coinvolto è travolto dal fuoco del potere. Era talmente disinteressato, Furbizio, da proporre una sorta di switch: Monti in Compagnia e Carlo Picco (attuale candidato alla riconferma in corso Vittorio) nel cda di Crt. Fa pertanto sorridere l’accusa rivolta ai soliti giornali – “le ricostruzioni dei media risultano del tutto inattendibili nonostante l’indiscusso apprezzamento del presidente Palenzona per l’impegno e le competenze dimostrate dal dottor Monti” –, visto che le sue manovre sono da settimane al centro delle discussioni negli enti designanti, a Palazzo Lascaris e al 40° piano del grattacielo. E ora, lanciata la pietra, fa il Camionista di San Damiano.