VERSO IL VOTO

Appendino "smemorata", il Pd perde la pazienza

Botta e risposta tra l'ex sindaca di Torino e il segretario dem Rossi. Lei sostiene di bloccare l'intesa in Piemonte perché vuole un'edilizia sanitaria pubblica. Ma allora perché quando era a Palazzo Civico diede il via libera? - DOCUMENTO

Secondo Chiara Appendino una delle difficoltà nella trattativa tra pentastellati e Pd in Piemonte, è il disaccordo sul tema del partenariato pubblico-privato per la costruzione degli ospedali. “Non sono io a decidere – ha affermato, intervenendo a Prima di domani, su Rete 4 –. A decidere sono i temi. Se le risposte saranno positive, e noi le stiamo attendendo, ma ad oggi non ci sono, si potrà probabilmente costruire il campo giusto. Se rimane così com’è, dovremo andare da soli per una questione di coerenza. Non possiamo rinunciare alla nostra identità e a quello che pensiamo sia il bene del Piemonte per un cartello elettorale”. Eppure la numero due del M5s alla sua coerenza evidentemente ci ha già rinunciato quando il partenariato pubblico-privato, principale ostacolo su cui si è incagliato il tavolo di trattativa tra Pd e M5s per le regionali in Piemonte, lo fece approvare con una delibera del Consiglio comunale quando era sindaca di Torino. “Perché non si oppose allora quel tipo di finanziamento per il Parco della Salute?” va all’attacco il segretario del Pd piemontese Mimmo Rossi.

Lo Spiffero si è già occupato di questa versione double-face di Appendino in un articolo di alcuni giorni fa. Era il 23 novembre 2017. Su proposta della giunta pentastellata di Torino, il Consiglio comunale approvò l’accordo di programma e relativa variante al piano regolatore per la realizzazione del Parco della Salute, attraverso un progetto che prevede il partenariato pubblico-privato, cioè la realizzazione del nuovo super ospedale con l’ausilio di fondi privati. Qualche giorno prima, il 16 novembre, sempre l’allora prima cittadina, in occasione della ratifica dell’accordo con il presidente della Regione Sergio Chiamparino diceva che “è stato compiuto un buon lavoro. Il Parco farà da traino per il rilancio di una zona della città che sta vivendo momenti di difficoltà”.

Se ha cambiato idea, prima di chiedere un’abiura al Pd dovrebbe fare pace con se stessa. “Durante il suo mandato, il M5s guidava il Governo con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra della Sanità era Giulia Grillo”, anche lei a cinque stelle. Per Rossi, Appendino “ha dimenticato anche di dire che al tavolo dove ci siamo seduti insieme c’è un accordo di massima su questioni legate alla sanità pubblica come la richiesta di finanziare almeno con il 7,5% del pil il Servizio sanitario nazionale, di procedere con un piano straordinario di assunzioni, di abbattere le liste di attesa, di re-internalizzare alcuni servizi, di scrivere un nuovo piano socio-sanitario che metta al centro la medicina di territorio e la prevenzione”. “Non ha detto – prosegue Rossi nella sua invettiva – che sul finanziamento dei nuovi ospedali il Pd ha affermato con chiarezza che di fronte alla disponibilità di risorse pubbliche il partenariato pubblico-privato debba essere accantonato. Solo che la condizione necessaria perché questo avvenga è un governo che investa sulla sanità al contrario di quello che fa la destra di Meloni”.

È la prima volta che Rossi attacca a testa bassa il Movimento 5 stelle e soprattutto la più alta in grado in Piemonte nel partito di Conte. Segno che ormai le possibilità di un accordo sono prossime allo zero e nel Pd monta, non solo nella base anche al vertice, una crescente irritazione nei confronti dei potenziali alleati. “L’elenco delle cose su cui c’è accordo – conclude il segretario Pd – è di gran lunga superiore alle questioni che dividono, ma il M5s continua, al contrario di ciò che è successo in Sardegna, a partire dalle divisioni e non da ciò che unisce. Noi vogliamo partire da ciò che unisce, ma occorre essere in due. Forse è stato più onesto Conte ieri sera da Bruno Vespa, quando ha dichiarato che il problema vero è legato alla situazione di Torino, dove M5s e Pd si sono alternati al governo della città e dove ancora oggi il M5s è all’opposizione. Questa situazione per loro è problematica e forse difficilmente superabile. Noi diciamo che il passato non si può modificare ma insieme si può scrivere una nuova pagina di futuro per il Piemonte”.