VOLTAFACCIA

Ospedali con soldi privati, Appendino "double face"

Da sindaca di Torino ha approvato la variante urbanistica per il Parco della Salute e dato l'ok al partenariato pubblico-privato. Oggi, tornata barricadera, chiede al Pd l'abiura su quel progetto che lei stessa volle (e Conte finanziò). Sul nosocomio di Novara litigano dem e M5s

Era il 23 novembre 2017. Su proposta della giunta pentastellata guidata da Chiara Appendino, il Consiglio comunale di Torino approva l’accordo di programma e relativa variante al piano regolatore per la realizzazione del Parco della Salute, attraverso un progetto che prevede il partenariato pubblico-privato, cioè la realizzazione del nuovo super ospedale con l'ausilio di fondi privati. Qualche giorno prima, il 16 novembre, sempre l’allora prima cittadina, in occasione della ratifica dell’accordo con il presidente della Regione Sergio Chiamparino diceva che “è stato compiuto un buon lavoro. Il Parco farà da traino per il rilancio di una zona della città che sta vivendo momenti di difficoltà”.

Ora il Movimento 5 stelle chiede al Pd un’abiura su quel sistema di finanziamento degli ospedali se vuole l’alleanza in Piemonte in vista delle prossime elezioni regionali. Sembra, insomma, che il campo largo dipenda dal fatto che i grillini su quell'argomento hanno cambiato idea. Infatti è noto che Appendino non mosse un dito quando era sindaca per bloccare quel progetto. Anzi, lo sposò in toto. Non solo: un anno dopo a Palazzo Chigi approdò Giuseppe Conte che, invece di stoppare il piano garantì il finanziamento del Governo di 250 milioni di euro attraverso la sua ministra della salute, Giulia Grillo, anche lei pentastellata. Insomma c’è più M5s in quel progetto che in qualunque altro e ora gli stessi pentastellati chiedono al Pd di tornare indietro. Non stupì allora che la sindaca diede il via libera, visto il clima di concordia istituzionale instaurato con Chiamparino che passò alle cronache col nome di Chiappendino. Stupisce invece che ora su quel progetto e su quello gemello di Novara il M5s pretenda l’abiura dei dem. Come ha ricordato l’ex grillino Giorgio Bertola, oggi rappresentante dei Verdi a Palazzo Lascaris, Appendino chiese espressamente ai consiglieri regionali, che invece facevano le barricate, di non tirarla in ballo sul tema dell'ospedale, avendo lei assunto con la Regione degli impegni. Insomma, strepitate voi finché volete, ma lasciatemi fuori. E così fu.

Oggi a quella storia si aggiunge un nuovo capitolo. Da Torino – dove il M5s ha già rotto sulla collocazione di un altro nuovo ospedale, quello che sorgerà in un'area del parco Pellerina – ci si trasferisce a Novara. Un documento firmato da Movimento 5 stelle, Unione Popolare, Sinistra Italiana e Usb chiede “di abbandonare lo sciagurato progetto di Partenariato pubblico-privato e utilizzare soldi pubblici per realizzare finalmente la città della salute di Novara”. Una provocazione che colpisce i potenziali alleati dem ancor prima e ancor più che l’attuale giunta di centrodestra: “Il piano di edilizia sanitaria privato – si legge nel documento – per gli ospedali pubblici voluto dal Pd e attuato (male) dalla destra è incompatibile con il mantenimento del sistema sanitario pubblico regionale. I fondi ci sono – continua l’appello che non risparmia una stilettata anche all’ex presidente Chiamparino – manca la volontà politica di attingere ai circa 760 milioni dell’ex art. 20 per l’edilizia sanitaria o, in seconda istanza, ai 1,6 miliardi di risorse Inail”.

A sentirsi tirato in ballo è proprio il Pd che non rinuncia a replicare con il segretario regionale Mimmo Rossi, che a Novara ci vive e da anni segue le vicende del nuovo nosocomio. E infatti non tarda la sua replica, scritta assieme al segretario del Pd novarese Rossano Pirovano. I due parlano di “una polemica che sbaglia bersaglio, oltre a contenere molte inesattezze”. “Invece di attaccare il Pd in un momento in cui la peggiore destra governa il Paese e la regione, sollecitiamo tutte le forze politiche ad unirsi a noi nella battaglia a difesa della sanità pubblica con la quale chiediamo che si investa almeno il per 7,5% del pil proprio sulla sanità. Un’azione concreta per liberare risorse da spendere anche per la costruzione di nuovi ospedali, che oggi, al contrario di quanto riportato nell’appello non sono a disposizione. Se ci fossero state il Pd le avrebbe usate”.

Rossi e Pirovano rispondono poi portando a loro volta un attacco: “A Torino, sotto la guida del M5s non è stato fermato il Ppp relativo al Parco della Salute, nonostante a un certo punto, durante il primo governo di Conte, il M5s esprimesse sia il Presidente del Consiglio sia la ministra alla sanità Grillo. Anzi, si portò avanti Torino per chiedere solo sull’ospedale di Novara una legge regionale ad hoc. Così come lo sa anche Sinistra italiana che al momento dell’approvazione del piano di edilizia sanitaria della Giunta Chiamparino era rappresentata in maggioranza dal suo segretario regionale che votò quel piano”. “Facciamo insieme la battaglia sulla sanità pubblica – concludono – invece di alimentare polemiche che favoriscono solo la destra. Gli ospedali nuovi vanno fatti, così come le scuole. Si devono usare prima di tutto i fondi pubblici, ma se questi fossero insufficienti occorre ricorrere anche ad altre forme, come Inail e Ppp”. E questi sono i presupposti del campo largo in Piemonte.

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