ALTA TENSIONE

Stop alla legalizzazione di Askatasuna, dalla Regione sgambetto a Lo Russo

Approvata a Palazzo Lascaris la legge "Anti-Aska". L’assessore Marrone (FdI) esulta: "Ora la regolarizzazione del centro sociale non potrà proseguire". Lo scontro istituzionale con il Comune di Torino va avanti e ora diventa affare per legulei

La lotta continua. Aveva giurato battaglia da subito l’assessore piemontese di Fdi Maurizio Marrone, all’indomani della notizia che il sindaco di Torino Stefano Lo Russo aveva intenzione di regolarizzare Askatasuna, il centro sociale di corso Regina Margherita. Una battaglia che l’esponente meloniano sta conducendo in piazza, dove è promotore assieme ai consiglieri comunali Ferrante De Benedictis ed Enzo Liardo del referendum abrogativo, e nell’aula di Palazzo Lascaris dove oggi ha fatto approvare una legge che, almeno nelle sue intenzioni, dovrebbe bloccare l’iter avviato dal primo cittadino del capoluogo.

La nuova legge prevede che i “beni comuni”, l’escamotage giuridico che la giunta Lo Russo vuole usare per legalizzare Askatasuna, “non possono riguardare immobili interessati da occupazione senza titolo nei cinque anni precedenti alla stipula del relativo patto di collaborazione”. La sua è un’opposizione di Governo ma anche di lotta, visto che Marrone ha già cominciato una raccolta firme che punta alle 10.000 sottoscrizioni per bloccare l’iter di legalizzazione del centro sociale. Basterà a far desistere Lo Russo? Difficile.

Intanto, però, si è ripreso la scena: "Una norma anti-Askatasuna - spiega Marrone - nata con il preciso scopo di impedire che i percorsi relativi alla coprogettazione sui beni comuni possano essere strumentalizzati per concedere immobili pubblici agli antagonisti abusivi che li occupano illegalmente”. Una misura nella disponibilità della Regione, assicura l’assessore: “Il Comune di Torino deve ora prendere atto della legge e interrompere un percorso che si configurerebbe altrimenti come illecito”. Poi sfida il sindaco: se verrà confermata la presenza di occupanti dentro Askatasuna, che il Comune ritiene nella sua disponibilità, “l'unica strada percorribile è lo sgombero immediato, in attuazione del verbale Asl. Il dialogo con chi fa della violenza politica la propria bandiera ha già messo fin troppo in ridicolo l'amministrazione comunale".

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