DIRITTI & ROVESCI

Aska, da FdI schiaffo bipartisan:
a Lo Russo perché Cirio intenda

Con il blitz sul centro sociale Marrone e fratelli entrano a gamba tesa nella concordia istituzionale. E mandano un segnale al governatore. Valle (Pd): "Sempre più chiaro chi comanderà dopo il 9 giugno". L'assessore replica: "Askatasuna non ha futuro"

Un blitz andato a segno mentre Alberto Cirio era assente. Il governatore è via due giorni, tornerà domani. Così Maurizio Marrone è riuscito a portare a casa la legge che prova a bloccare l’iter di regolarizzazione di Askatasuna, avviato dal sindaco Stefano Lo Russo. Secondo alcuni un assaggio di quel che riserverà la prossima legislatura con Fratelli d’Italia a spadroneggiare e il governatore a barcamenarsi. In fondo, quello che ha fatto in questi quasi cinque anni: stessa musica solo che a cambiare saranno i suonatori.

“La legge Marrone&Caucino probabilmente rimarrà priva di effetti pratici, poco più che una petizione di principio, perché non è certo la Regione a poter disporre dei beni (dei) Comuni – attacca il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle (Pd) –. Tuttavia l’atto assume un preciso significato politico: approvata senza che Cirio ne sapesse nulla, chiarisce sin da ora chi comanderà davvero nella prossima Giunta in caso di vittoria delle destre”.

Il parlamentino piemontese è stato teatro ieri di un colpo di mano che ha portato il centrodestra a votare una norma secondo cui i beni comuni “non possono riguardare immobili interessati da occupazione senza titolo nei cinque anni precedenti alla stipula del relativo patto di collaborazione”. Altolà a Stefano Lo Russo, in barba a quella concordia istituzionale tra Comune e Regione tanto sbandierata dai due gemelli diversi della politica subalpina.

A Palazzo Civico il sindaco non commenta e lo stesso fanno i suoi assessori. L’amministrazione è impegnata in una serie di approfondimenti ma la lettura che va per la maggiore è che questa legge non fermerà la legalizzazione di Askatasuna. Il problema di Lo Russo, semmai, è il gelo calato con Prefetto e Questore. Su una parola di conforto pubblico da parte di Cirio non ci ha mai fatto conto, al più si saranno scambiati qualche opinione nelle telefonate mattutine che ormai da mesi segnano l'inizio delle rispettive giornate di lavoro.

Marrone invece rivendica l’iniziativa, sia da un punto di vista politico sia strettamente tecnico: “Il Consiglio Regionale è un’assemblea legislativa, quindi non amministra gli immobili dei comuni, ma ha piena facoltà di legiferare le norme cui i comuni devono attenersi nell’amministrarli. Avviene pacificamente da sempre in ambito urbanistico, commerciale, ambientale. E, peraltro, le prime regioni ad aver disciplinato i Beni comuni con norme vincolanti per le amministrazioni comunali sono state proprio regioni governate dalla sinistra come il Lazio e la Toscana. Il Pd si metta il cuore in pace, Askatasuna non ha futuro”.

print_icon