VERSO IL VOTO

Un po' a destra e un po' a sinistra, il caso Moderati in Piemonte

Nella giunta del Pd Lo Russo a Torino (dove c'è pure Pentenero), con la civica di Cirio in Regione. Bufera su Portas e sul suo pupillo Magliano che ora potrebbe rischiare la candidatura. Da quindici anni in politica, l'esponente ciellino è già al terzo salto della quaglia

Al Comune di Torino con il centrosinistra, alle prossime regionali di giugno con Alberto Cirio. “Moderati, non cretini” era il vecchio slogan di Mimmo Portas, il quale però non può neanche pensare che i cretini siano gli altri. Ora in Piemonte scoppia il caso Moderati e la loro presenza nella lista civica del governatore uscente potrebbe addirittura pregiudicare l’appoggio di Azione.

Il nome sul quale si discute da settimane è quello di Silvio Magliano, classe 1980, ciellino ed esponente di punta del partito di Portas a Torino. Ha iniziato la sua carriera politica nel Pdl, con cui si candidò nel 2011, poi cinque anni più tardi il salto nel centrosinistra, coi Moderati, l’auspicio di una promozione in giunta con Piero Fassino, ma Chiara Appendino si mette di mezzo e rovina i suoi piani. Coglie la palla al balzo e nel 2019 riesce a planare a Palazzo Lascaris: anche questa volta, però, nella coalizione “sbagliata”. È sempre coi Moderati a sostegno di Sergio Chiamparino, governatore uscente, che viene disarcionato da Cirio sull’onda di una Lega straripante. Ma non si perde d’animo: inizia un lento percorso di accreditamento verso la maggioranza e le vicissitudini di Portas, leader dei Moderati, con il centrosinistra fanno il resto.

Al di là della tattica, però, a nessuno sfugge che a tre mesi dalle elezioni Magliano sieda ancora tra i banchi dell’opposizione mentre da metà legislatura nel centrosinistra lo considerano ormai dall’altra parte della barricata. Intanto Portas ha sostenuto il centrosinistra alle comunali di Torino nel 2021 ed è riuscito pure a piazzare un assessore nella giunta di Stefano Lo Russo. Insomma, qui siamo oltre la politica dei due forni. La spregiudicatezza con cui si è mosso Magliano in questi anni ha indispettito molti, a partire da Enrico Costa, suo ex pigmalione tradito e oggi commissario di Azione in Piemonte. “O lui o noi” è l’aut aut intimato a Cirio, il quale per ora non decide. Anche perché dai Moderati, almeno su Torino, ci sono altri candidati pronti a correre nella lista civica del governatore, tra i quali Alessandro Speranza, eletto due anni fa alla Circoscrizione V e il sindaco di Vinovo Gianfranco Guerrini, che concluderà il suo mandato proprio in concomitanza delle regionali. In tutto questo bailamme, Portas ha trovato il tempo per diventare uno dei coordinatori della campagna elettorale di Letizia Moratti (Forza Italia) alle Europee. Insomma, se loro dicevano “Moderati, non cretini” ora qualcuno sembra rispondergli che Cca' nisciun è fess.

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