VERSO IL VOTO

Pd, Salizzoni fuori dalla lista

Questa volta l'abracadabra l'hanno fatto a lui, il mago dei trapianti. Da un giorno all'altro il suo nome è sparito dall'elenco dei candidati alle regionali in Piemonte: decisivo l'ok di Rossomando a Taruffi, l'emissario della Schlein. Duello Canalis-Valle per il primato. E tra gli indipendenti spunta Fornero

Ora è il caso Salizzoni ad agitare il Pd. Il chirurgo, un tempo mago dei trapianti di fegato, è stato sacrificato sull’altare del compromesso che ha incoronato Gianna Pentenero, nell’ultima assemblea regionale del partito. Campione di preferenze (oltre 18mila) alle regionali di cinque anni fa, quasi certamente non sarà messo in lista: è stata una delle richieste dell’area Bonaccini per dare il via libera alla Bela Tulera di Casalborgone. Un competitor in meno per i consiglieri uscenti. L’ok definitivo, davanti a Igor Taruffi, emissario a Torino del Nazareno, lo ha dato la vicepresidente Anna Rossomando in rappresentanza della componente di Elly Schlein in Piemonte, che fino a quel momento aveva sostenuto Chiara Gribaudo. Lui, ignaro di tutto, aveva già dato la sua disponibilità a correre e ora compare – seppur “con riserva” – tra i 24 nomi giunti in queste ore sul tavolo di Marcello Mazzù, il segretario della Federazione di Torino. A quanto pare gli verrà proposto il listino, tra i candidati destinati a entrare solo in caso di successo del centrosinistra, sai che consolazione.

Che fare? Difficile che si possa tornare indietro anche perché in direzione provinciale i numeri sono di nuovo dalla parte della componente Bonaccini e questa volta la minoranza non potrà far intervenire la Taruffi & Baruffi, premiata ditta specialista in sfracelli elettorali, anche per comporre una lista. Anzi, a dirla tutta traballa pure il nome della capogruppo in Sala Rossa Nadia Conticelli: anche di lei si è discusso nelle trattative di quel convulso sabato mattina all’hotel Fortino, ma la questione è rimasta in sospeso e nessun impegno è stato preso. A qualche giorno dalla sua designazione, l’unica cosa certa è che la candidatura di Pentenero se da un lato non ha allargato il campo (Giuseppe Conte ha definitivamente chiuso la porta), dall’altro ha mandato in fibrillazione il partito. Chiara Foglietta ora teme un ridimensionamento nella giunta di Stefano Lo Russo, Conticelli vede vacillare il posto da capogruppo in Sala Rossa indipendentemente dalla sua candidatura in Regione e il rischio che le regionali si trasformino in un bagno di sangue è altissimo.

C’è tempo fino al 25 marzo per chiudere le liste provinciali del Pd che poi saranno approvate in una direzione regionale in programma il 28. Tra i nomi in campo ci sono tutti i consiglieri uscenti, con la sola eccezione di Sergio Chiamparino che ha già fatto sapere di volersi ritirare a vita privata (scriverà un libro, racconta). Daniele Valle, sfumata la candidatura a presidente, correrà con l’obiettivo di fare il pieno di voti e sarà affiancato da Laura Pompeo, assessore alla Cultura di Moncalieri (gran rivale del sindaco Paolo Montagna) e da Maria Grazia Cavallo, di Rivoli. Al suo fianco Valle può contare su una serie di sindaci della cintura rossa torinese e circoli a lui vicini, da Grugliasco e Chieri, da Alpignano a Gassino. La sua corsa in lista crea qualche problema a Raffaele Gallo, che tuttavia è forte di una rete di amministratori sul territorio pronti a sostenerlo. Diego Sarno ha già affisso i manifesti e correrà in coppia con Silvia Di Crescenzo, anche lei assessore a Moncalieri, a sancire l’asse di ferro che lega i sindaci delle due principali città a sud di Torino, Gian Piero Tolardo (Nichelino) e il già citato Montagna.

Tra i favoriti per il primo posto finale spicca, però, Monica Canalis, unica donna uscente, area popolare, forte a Torino ma anche nelle valli, in particolare quelle del Pinerolese. La scelta di Pentenero, potrebbe inoltre favorire Alberto Avetta, anche lui ex Margherita, forte nel Canavese, che gode da sempre di un asse privilegiato con l’assessora di Lo Russo. In corsa pure il sindaco uscente di Collegno Francesco Casciano, ala sinistra del partito, che potrebbe viaggiare in ticket con Conticelli, la quale tuttavia è insidiata da altre due donne della stessa componente: Emanuela Guarino, braccio destro di Pentenero, e la vicesindaca di Piossasco Federica Sanna. Un altro primo cittadino, quello di Gassino Paolo Cugini, è tra i ventiquattro che hanno dato la disponibilità ma era nell’ipotesi che Valle corresse da presidente. Essendo i due molto amici  potrebbe fare un passo indietro per sostenerlo.

Tra coloro che valutano il ritiro dopo aver dato la propria disponibilità c’è Sara Cariola, in rotta con la componente di Foglietta, un’area che si è lacerata in questi mesi. Prima la frattura con il vicepresidente della Città Metropolitana Jacopo Suppo, che pur avendo appoggiato Schlein al congresso ha deciso di restare leale con Valle nella corsa per la candidatura alla presidenza, poi la diaspora di alcuni militanti e piccoli amministratori, come la stessa Cariola che ora si considera (eventualmente) candidata “di Gribaudo”.  

Dalla zona Sud-Ovest ecco Luca Di Salvo, già candidato sindaco di Orbassano e ora vicepresidente del Consiglio comunale, che dovrebbe godere del sostegno di un ex consigliere, Andrea Appiano, il quale invece correrà per tornare a fare il primo cittadino della sua Bruino dopo un mandato ai box. L’area Nord punta sull’ingegnere Paolo Massa, assessore a Borgaro, mentre la Val Susa candida Luca Sivera, medico anestesista e rianimatore all’ospedale di Susa e sindacalista Anaao. Infine saranno candidate anche Ellade Peller, espressione del circolo d’Ivrea, legata al mondo del sociale (possibile ticket con Avetta) e Anna Maria Barbero, segretaria della sezione di San Mauro. Tra gli indipendenti ci sono Stefano Vanzini, di Confartigianato, Maria Rita Spada, manager in pensione, una vita nel mondo dell’Ict e soprattutto Giulio Fornero, ex direttore generale dell'Asl di Torino Nord (dal 2002 al 2010), attuale coordinatore della Commissione Programmazione sanitaria dell'Ordine dei medici ed è pure direttore sanitario dell'associazione di volontariato Camminare insieme che presta cure ai più fragili grazie a una rete di 140 medici e 100 volontari.  

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