FINANZA & POTERI

Crt, fatto fuori il segretario ma Palenzona è nel mirino

Varese esce dalla fondazione. Il manager paga il pasticcio sul presunto "patto occulto" e le carenze nella conduzione dell'ente. Situazione sempre più difficile per il presidente, nei fatti sfiduciato dal consiglio di indirizzo e dalla maggioranza del cda. Vertice Cirio-Lo Russo

Andrea Varese non è più il segretario di Fondazione Crt. Nel cda che si è tornato a riunire nella prima serata, proseguendo la seduta rimasta aperta da venerdì, come primo punto è stata affrontata la sfiducia al segretario votata la scorsa settimana da quattro consiglieri (Davide Canavesio, Caterina Bima, Antonello Monti e Anna Maria Di Mascio) su sette. A quanto si apprende, nella riunione odierna i quattro consiglieri avrebbero confermato la posizione espressa revocando di fatto l’incarico a Varese, uomo di fiducia del presidente di Crt, Fabrizio Palenzona. Al segretario generale viene imputata la segnalazione al Mef di un presunto “patto occulto” promosso dal consigliere di indirizzo Corrado Bonadeo, una sorta di bozza di accordo di consultazione tra consiglieri, rimasto solo sulla carta, per discutere in via preliminare le decisioni da assumere. Vicenda che ha portato alle successive dimissioni di Bonadeo. Rinviata la decisione sulla secessione, l’interim della funzione di segretario generale è stato affidato all’attuale vice Annapaola Venezia. Da Varese a Venezia in un attimo.

Ma se al manager ex Fiat viene contestata la violazione delle procedure, prima tra tutte quelle di aver preso la decisione senza interpellare il cda, è sulla figura del presidente che ora si concentrano le attenzioni di un fronte sempre più ampio, interno ed esterno da via XX Settembre.

Sconfessato nella scelta dei nuovi consiglieri di indirizzo, contestato per la gestione definita “personalistica” e affidata a personaggi estranei all’ente (in particolare al suo uomo di fiducia Roberto Mercuri), criticato per alcuni investimenti giudicati poco attinenti con le finalità della fondazione, Palenzona è finito nell’angolo. Secondo alcuni, addirittura rischia di essere sfiduciato. “Volano coltelli o portafogli?” si chiedeva con amara ironia uno stakeholder cittadino in attesa di notizie dalla lunga riunione del cda. Una battuta che la dice sui “solidi” argomenti che potrebbe utilizzare Palenzona per ricucire gli strappi e proseguire il suo mandato: mettere sul tavolo un corposo pacchetto di nomine in società partecipate da Crt.

Una situazione che ha messo in allarme le istituzioni. Nel pomeriggio il governatore del Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo si sono incontrati per fare il punto e prepararsi a ogni evenienza, compresa quella di dover individuare un nuovo presidente. Partita aperta.