DIRITTI & ROVESCI

A Torino mozione pro Israele, ma il centrosinistra si spacca

Le consigliere in kefiah di Avs e Pd votano contro il provvedimento che assegna a vie, strade ed edifici pubblici i nomi di personalità dello stato ebraico che hanno lavorato per la pace. Il sindaco Lo Russo non partecipa al voto. Favorevole il centrodestra

Nel giorno in cui gli studenti Pro Palestina occupano Palazzo Nuovo, la sede delle facoltà umanistiche dell’Università di Torino, in un altro palazzo, quello civico, viene votata una mozione che impegna il Consiglio comunale del capoluogo piemontese a “individuare strade, vie, edifici o altri toponimi da poter intitolare a personalità dello Stato d’Israele che hanno operato per costruire percorsi di pace”. Un segnale politico ben chiaro da parte di una maggioranza di centrosinistra in cui pure convivono più anime, dalle consigliere in Kefiah di Alleanza Verdi e Sinistra – Alice Ravinale e Sara Diena – all’esponente radicale ultrà della Nato e di Israele Silvio Viale.

E infatti le due rappresentanti di Avs hanno votato contro, così come la vicepresidente del Consiglio Ludovica Cioria (Pd) e Tiziana Ciampolini della lista civica Torino Domani, entrambe collegate da casa, ad abbracciare in smart working l’intifada torinese. Non solo personalità, anche simboli dello stato ebraico verranno ricordati, come il museo della Yad Vashem o luoghi geografici quali i kibbutz di Be’eri, presi d'assalto nell'attacco terroristico di Hamas lo scorso 7 ottobre. E mentre anche tutto il centrodestra (o almeno i pochi consiglieri presenti) vota a favore del provvedimento, c’è anche chi come il sindaco Stefano Lo Russo non partecipa alla votazione perché assente dall'aula proprio in quel momento: necessità fisiliogiche o assenza “politica”? “Si è rotto un tabù, perché ogni volta che c'è in ballo Israele una minoranza politica pone il veto – esulta Viale –. Questa mozione sui toponimi per Israele è la risposta a chi pianta tende all’Università e pretende di eliminare Israele from the River to the Sea”.